L’Area Sacra di Roma diventa un gioiello accessibile a tutti, grazie a Bulgari.
La casa di gioielleria, da sempre in prima linea per interventi di mecenatismo culturale, ha firmato un accordo con il Comune di ROma per la riqualificazione del sito archeologico, al fine di renderlo fruibile al pubblico.
L’Area Sacra di Largo di Torre Argentina, uno dei luoghi peculiari della storia di Roma, qui venne assassinato Giulio Cesare, diventerà entro il 2021 visitabile da cittadini di Roma e dai turisti, grazie ad un importante intervento di Bulgari.
La Maison romana-francese finanzierà 1 milione di euro per la sua rinascita: 500.000 appena sottoscritti in convenzione con il Comune di Roma e altri 486.000 a residuo dell’intervento per il restauro della Scalinata di Trinità dei Mondi ( costato 1,4 milioni di euro nel 2014)
Il progetto è in fase di chiusura, poi si passerà alla messa al bando, i lavori dovrebbero durare due anni.
Uno dei luoghi simbolo della Capitale, l’area sacra di largo di Torre Argentina fu scavata negli anni ’20 del Novecento ed ospita 4 edifici templari di epoca repubblicana, davanti ai quali è una piazza allungata pavimentata in travertino.
Da nord verso sud essi sono il Tempio A, B, C e D: il più antico è il Tempio C (inizi del III secolo a.C.), di forma più tradizionalmente italica con alto podio e sine postico (senza colonne nella parte retrostante); seguì il Tempio A (quello più a nord), della metà del III secolo a.C., è periptero e presenta alcune colonne tufacee sostituite da colonne di travertino nel corso di un restauro domizianeo che interessò tutta l’area (nel medioevo vi fu collocata all’interno la Chiesa di San Nicola dei Cesarini); il Tempio D è il maggiore ma è in parte ancora interrato al di sotto di via Florida, all’estremità meridionale dell’area (inizi del II secolo a.C.); l’ultimo, il Tempio B, è un tempio circolare su podio con scalinata anteriore (fine II secolo a.C.).
Sarà uno splendore, un museo a cielo aperto, e, tutto grazie a Bulgari che, ancora una volta, sostiene Roma e le sue bellezze.
Gli interventi prevedono una nuova recinzione intorno alla Torre di Papito e il portico, un nuovo ingresso all’area archeologica ( con rampa di accesso e una pedana elettrica dal lato della Torre), la trasformazione in un museo di uno degli spazi oggi utilizzato come magazzino di reperti archeologici, bookshoop, biglietteria e, infine, un impianto di illuminazione a led per le spettacolari visite notturne.
Il tutto senza toccare uno dei simboli dell’area, la colonia felina più antica di Roma, esiste dal 1929!
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