Lo sappiamo, troppo stress e una vita convulsa danneggiano il nostro organismo a più livelli. Una forte arrabbiatura per esempio si traduce spesso in un gran bruciore di stomaco. Ma non tutti sanno esattamente quali sono i meccanismi che portano dagli stati emotivi alterati alle malattie vere e proprie. Facciamo un po’ di chiarezza e soprattutto un appello: rilassiamoci!
La preoccupazione per la salute di un nostro caro, una litigata con il capoufficio o con il partner… tutti stati emotivi che si ripercuotono sul fisico. A volte basta poco ed ecco il bruciore allo stomaco e la sensazione di spossatezza, due dei tanti campanelli d’allarme che ci fanno capire che il nostro organismo sta andando oltre la soglia di sopportazione. E di cose che proprio non ci vanno a genio ne dobbiamo sopportare tante durante la giornata che sembra non finire mai.
Il nostro organismo è alla continua ricerca di un equilibrio e lo fa grazie al sistema endocrino-immunitario con la produzione di sostanze che ci permettono di sopravvivere anche in ambienti estremi.
È un vero e proprio sistema di “allarme” che entra in funzione quando, ad esempio, ci sentiamo in pericolo, e produciamo sostanze come adrenalina e il cortisolo. Insomma diventiamo “adrenalinici”, pieni di carica, e fuggiamo dal pericolo come una gazzella nella savana.
Le arrabbiature quotidiane
Non c’è bisogno, comunque, che qualcuno ci punti la pistola o ci minacci perché la produzione di queste sostanze avviene anche quando ci arrabbiamo, magari perché il partner non ci capisce o non ci vuole capire. Una reazione naturale che ci permette di far fronte al pericolo, ci può far ammalare per l’incapacità di ridurre la tensione una volta superata l’emergenza, e il tutto passa attraverso l’infiammazione, perché la stessa adrenalina o il cortisolo favoriscono la produzione di citochine, sostanze responsabili dei danni da infiammazione. L’organo bersaglio del nostro stress può essere lo stomaco, la gola e, magari, in casi estremi, il cuore.
La meditazione contro l’infiammazione
La meditazione sembra inibire i geni dell’infiammazione, o meglio modifica il modo in cui si esprimono. Un team internazionale di ricercatori che opera nel Dipartimento di Medicina predittiva e per la prevenzione dell’Istituto Nazionale dei tumori, ha analizzato un gruppo di meditatori esperti, sottoponendoli a un prelievo prima e dopo una sessione di meditazione di 8 ore e sono emersi dei dati davvero interessanti. Si è visto che non solo vengono inibiti i geni dell’infiammazione, quelli che sono nei globuli bianchi, ma vengono modificati anche quelli che attivano o bloccano la lettura del DNA. Numerosi studi scientifici hanno evidenziato che, al di là del corredo genetico che ci portiamo dalla nascita, il così detto genoma, il DNA può essere modificato nella sua struttura. Questa nuova frontiera della Genetica si chiama Epigenetica.
Anche lo yoga può aiutare a vincere l’infiammazione e uno studio effettuato dalla coppia Janice Kiecolt-Glaser e Ronald Glaser, psichiatra lei, immunologo lui, entrambi dell’Università dell’Ohio, documenta che è in grado di ridurre l’infiammazione sotto stress, dimostrando nel gruppo di persone che per la prima volta facevano yoga, un maggior aumento di un tipo di citochina e della proteina C reattiva, rispetto a quelle esperte.
Proteggiamo il nostro cuore
Ricercatori del Massachusetts General Hospital e della Harvard University, capitanati da Timo Heidt, in una ricerca pubblicata sulla prestigiosa rivista “NatureMedicine”, hanno evidenziato come una condizione di stress prolungato porti a un aumento dei globuli bianchi (gli stessi che producono citochine) e questo produca un’infiammazione delle placche ateroslerotiche con un elevato rischio di infarto cardiaco. Insomma, prendersi cura delle emozioni è fondamentale per la salute del cuore.
Curiamo le emozioni
“Il nostro organismo è fatto per permetterci di reagire alle cose che ci succedono e ai cambiamenti di ambiente, recuperando poi velocemente il proprio equilibrio” ci dice Bruce MC Ewen, della Rockfeller University, uno dei padri degli studi sullo stress.
Ci sono molti studi che mettono in relazione stress ripetuto e malattie. Il sistema psico-neuro-endocrino-immunitario è sempre attivo e pure le citochine sono in agguato pronte ad alterare la produzione di anticorpi e delle cellule che ci difendono dalle infezioni, come i globuli bianchi e i linfociti. Voilà il gioco è fatto!
Del resto lo stress gioca un ruolo in molte forme di orticaria cronica, nelle infezioni erpetiche ripetute (il “fuoco di Sant’Antonio, tanto per intenderci), nella sindrome da fatica cronica e nelle malattie gastriche.
Facciamo sport
Il movimento contribuisce a “decongestionare” il nostro cervello. Nuotare, camminare, andare in bicicletta aiutano ad allontanare i pensieri che “ossessionano” la vita quotidiana. Si respira meglio e migliora l’ossigenazione delle cellule cerebrali, senza contare che, quando ci muoviamo, produciamo le endorfine che sono le “droghe” endogene che agiscono positivamente sull’umore e sul sonno. E, dulcis in fundo, durante lo sport tornano normali i valori del cortisolo.
Vi pare poco? Non solo, passeggiare aiuta a combattere l’aumento di peso, riducendo l’infiammazione, i livelli di zuccheri e quelli dei radicali liberi. Insomma muoviamoci di più se non vogliamo essere “ossidati” dalla pigrizia.
Il sonno è una rosa
Lo “spegnimento” notturno del cervello è fondamentale, dormire male nuoce gravemente alla salute perché mette in moto meccanismi neuro-ormonali che deprimono le funzioni vitali. Non solo, il cervello trae nutrimento dall’ozio, così miglioriamo la memoria, siamo più creativi e meglio disposti verso il mondo che ci circonda. Un cervello che ozia immagazzina davvero i dati utili, scartando tutto ciò che non serve, altrimenti ci scoppia la testa. Non dimentichiamoci mai che non siamo computer che accendiamo e spegniamo quando vogliamo, ma esseri umani che devono vivere in sintonia con ciò che li circonda. Secondo studi scientifici sembra che lo scopo del dormire sia proprio l’eliminazione delle tossine dal sistema nervoso, così facciamo pulizia delle sostanze che ci intossicano i pensieri. Questo ce lo dice una ricerca pubblicata sulla prestigiosa rivista Science, del resto se pensiamo bene, viviamo meglio, siamo meno stressati, e ci godiamo la vita.
Il buon cibo cura
Mangiare per rilassarsi non vuol dire di certo stare stesi sul divano e ingurgitare tutto quello che ci capita a tiro come patatine fritte, snack dolci e salati, biscotti e biscottini, tutt’altro…
Nel cibo dobbiamo trovare un alleato per combattere lo stress, grazie alle vitamine del gruppo B, l’acido folico, gli omega 3, lo zinco, il magnesio e le fibre, senza dimenticare che se il nostro intestino è felice lo siamo anche noi!
Cominciamo la mattina con i fiocchi d’avena che, oltre a essere ricchi di proteine ed avere un basso indice glicemico, contengono vitexina dalle proprietà rilassanti, perché no, un vasetto di yogurt e della frutta fresca. Verdura a volontà, in particolare broccoli, cavoli, asparagi e spinaci che migliorano le prestazioni della mente, e non dimentichiamo la frutta secca, ricca in magnesio che contrasta l’affaticamento cerebrale. Per gli amanti delle proteine animali ricordiamo la carne di tacchino che può aiutarci aumentando la produzione di serotonina, l’ormone del buonumore e quella di pesce che, con gli omega 3, riduce i livelli di stress e contrasta la depressione. Se vogliamo toglierci uno sfizio diamoci al cioccolato (fondente almeno al 70%, mi raccomando!) che quanto alla produzione di serotonina non ha niente a che invidiare a nessuno altro cibo. Insomma gli strumenti per combattere lo stress ce li abbiamo a portata di mano e ricordiamoci il vecchio (anzi vecchissimo) detto “Mens sana in corpore sano”, una mente sana in un corpo sano, perché siamo ciò “che mangiamo”, ma anche “ciò che pensiamo”.