@Foto di Markus Winkler su Unsplash
Negli Stati Uniti, la grigliata domenicale è un rituale sacro. In Italia, è un appuntamento informale che si svolge nei giardini e nei prati, un momento di condivisione con amici e famiglia. Nonostante le similitudini, ci sono differenze sostanziali nella scelta delle carni e nel loro preparo. Ecco alcuni suggerimenti per evitare che il tuo barbecue si trasformi in un’esplosione di grassi.
Anche i nutrizionisti statunitensi, notoriamente permissivi quando si tratta di grassi e proteine, hanno lanciato un avviso: attenzione a non esagerare con carne e salse durante le vostre domeniche in giardino, altrimenti la vostra festa potrebbe diventare un’autentica bomba calorica. Ma non allarmiamoci troppo, la grigliata o il barbecue sono momenti di gioia che non si possono condannare. Basta fare le scelte giuste su cosa mettere sulla griglia e su quali salse usare per evitare problemi di salute o di linea.
Il primo consiglio riguarda l’onnipresente hamburger: è preferibile farlo preparare dal macellaio in modo che sia composto per il 90% da carne magra e solo per il 10% da grasso. Non temere, il segreto della sapidità di un perfetto disco di carne macinata è proprio nella parte magra, assicurano gli esperti.
Anche per i tagli di carne, la regola del 6% è una buona guida. Se vuoi andare sul sicuro, scegli pollo e tacchino: sono nutrienti ma poveri di grassi, sono facili da cucinare, digeribili e poco costosi, e inoltre sono ricchi di vitamine, sali minerali e aminoacidi essenziali.
Per quanto riguarda i famosi wurstel, opta per un condimento leggero, con cetrioli, verdure, salsa di lime, peperoncino e aglio. O, al massimo, i crauti, ovvero cavoli fermentati, che aggiungono probiotici salutari al cibo.
Se il contesto lo consente (ad esempio, se i vicini di casa non si lamentano del fumo), sul barbecue “dietetico” si può mettere il pesce (tonno, salmone, pesce spada, crostacei e molluschi freschissimi). Un must che riempie e non ingrassa è costituito dalle verdure superleggere: zucchine, carote, melanzane, peperoni e pomodori.
La cottura delle carni deve essere sempre accurata: non usare mai la carne ancora rigida, fredda, congelata; cuocere tutto in modo uniforme; tenere separato tutto ciò che è crudo da tutto ciò che è cotto; evitare di lasciare i cibi all’aperto; non carbonizzare la carne per evitare la formazione di sostanze chimiche cancerogene; usare prodotti naturali come combustibile ed evitare di utilizzare legna trattata con vernici o altre sostanze chimiche.
Se al barbecue si può preparare davvero qualunque cosa, la bistecca è l’alimento d’eccellenza per questo genere di cottura. Il segreto per renderla davvero buona? Segni della griglia marcatissimi – per ottenerli ce ne vuole una di ghisa – crosta croccante e interno succoso. Non è una questione di cottura, ma di chimica. Con il calore zuccheri, proteine e amminoacidi si trasformano: avete presente la crosta croccante del pane caldo? Si chiama reazione di Maillard e avviene solo in assenza di umidità e con temperature superiori ai 160 gradi. Perciò ricordatevi sempre di asciugare bene la carne e di metterla sulla griglia solo quando il termometro del barbecue segna circa 180 gradi a coperchio chiuso.
Assolutamente da evitare invece il classico forchettone. Si finisce per usarlo per punzecchiare la carne per capire se è cotta, ma bucandola si perdono liquidi e basta poco per trasformarla in una suola di scarpe. Meglio optare per una paletta, in particolare per maneggiare i cibi più delicati come il pesce da trancio o da lisca, i gamberi e le verdure.
La parola Barbecue deriva dal termine caraibico “barabicu”, che significa “la buca del fuoco sacro”. Questo termine è stato poi adattato in “barbacoa” e con questa parola il barbecue è conosciuto nei Paesi di lingua spagnola. Un altro dialetto caraibico utilizzava invece la parola “buccan” per indicare una particolare griglia per affumicare o arrostire gli alimenti. Quindi, quando pensi al barbecue, ricorda che non è solo un modo per cucinare, ma un rito che unisce le persone, un’occasione per condividere e celebrare. E con un po’ di attenzione, può essere anche un modo per gustare cibi deliziosi senza compromettere la salute o la linea.
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