Forte appeal estetico e tecnologia funzionale per Hugo Boss

Le feste si avvicinano e la corsa ai regali, entra nel vivo! Non è affatto facile trovare il pensiero giusto, soprattutto quando il regalo è destinato a lui.

Le feste si avvicinano e la corsa ai regali, entra nel vivo! Non è affatto facile trovare il pensiero giusto, soprattutto quando il regalo è destinato a lui.

Cosa scegliere? Qualcosa dal grande impatto visivo o qualcosa di più utile? L’idea vincente consisterebbe nel riuscire a coniugare entrambe le cose. Hugo Boss con la sua linea maschile di orologi HUGO, viene in aiuto con una proposta dal forte appeal estetico, contraddistinta da una tecnologia e funzionalità al passo con i tempi.

Una collezione che è uno stile di vita, pensata per uomini che hanno un approccio visionario alla moda e non temono di restare sé stessi in ogni occasione, anche con gli orologi che portano al polso.

È HUGO di Hugo Boss, la linea di segnatempo all’avanguardia, realizzati con materiali non convenzionali e con il plus di un design ricercato. Frizzante e fuori dagli schemi, rispecchia la personalità di chi la indossa, promuovendo un lifstyle individuale e spontaneo.

L’unica regola è non avere regole: la linea #PLAY conquista con il suo appeal unconventional che rende il mondo degli orologi un divertente parco giochi rivoluzionario e intimamente alternativo. I segnatempo hanno il logo sul quadrante posizionato al rovescio in due varianti di colore e le lancette a contrasto per amplificare l’irriverenza di un modello essenziale ma, al contempo, estremamente carismatico.

Avere chiari i propri obbiettivi è fondamentale e grazie alla nuova collezione #FOCUS tutto risulta più facile. Il cronometro multifunzionale dona al quadrante monocromatico un aspetto tecnico ma allo stesso tempo elegante. La proposta combina estetica e performance offrendo una vasta scelta ideata per l’uomo che sa cosa vuole e che non accetta compromessi.

Ecco i 3 modelli di punta delle due linee, quale tra questi potrebbe essere, il regalo da fare a lui che cercavate?

Di FRANCO LORENZON

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