La ricerca del bello, in tutte le sue sfumature , per Ermanno Scervino.
Alla MFW lo stilista celebra la bellezza, non intensa in senso assoluto ma bensì vissuta al presente, senza nostalgie.
Un dialogo complice e intrigante tra gli opposti, tra il prezioso mondo della couture e quello dello sport, tra le contaminazioni di forme maschili e femminili. Gli opposti si attraggono, si incontrano, ma in piena armonia.
Ecco allora una proposta che ci parla dell’attualità del vestire, dell’abbattimento delle barriere e dei protocolli, senza però rinunciare alla femminilità e alla capacità di trasformare, in chiave sartoriale, la materia.
La sfilata alla Milano Fashion Week è un crescendo di tacchi alti, svettanti, che si alternano a suole massicce di stivali morbidamente marziali, corpi fasciati dentro tubini di belle, abiti corti di velluto o pizzo.
A scaldare, nelle fredde giornate d’inverno, ci pensano ampi cappotti, piumini, giacche sherling dai volumi avvolgenti percorsi da bagliori serici o brulicanti di ricami di ciniglia che creano effetti tattili.
L’eleganza trionfa in tailleur doppiopetto di velluto, abiti lunghi scintillanti tempestati di paillette, nelle sottovesti di pelle.
La tensione degli opposti diventa segno di stile, così il pizzo è intagliato nella pelle, bustini e brassiere sono indossati con i suit mascolini, abiti impalpabili sotto grandi parka. Sete, pizzi, lane, pelli si amalgamano dando al dialogo di opposti una consistenza materica esalta dalla palette che affianca ai neutri, al nero e al bianco toni accesi di pervinca, turchese, verde, rosa.