Da aspirante calciatore a partecipante del Collegio fino a diventare un noto influencer per poi lavorare nel magico mondo della moda.
Ne conosci il personaggio, lo segui e ti conquista ma è di persona, quando lo senti parlare, che capisci di avere davanti un ragazzo basato, gentile ed educato.
Luca Cobelli si racconta su sfilate.it, partendo dalla sua infanzia ad oggi.
Sei nato a Milano, una grande città. Il tuo sogno da bambino?
Amavo il calcio, di conseguenza il mio sogno era fare il calciatore, ho giocato per tanti anni, ma poi ho dovuto rinunciare.
Ricordi della tua infanzia?
Sicuramente il ricordo di un’infanzia molto felice e spensierata, vengo da una famiglia che mi ha sempre dato molto amore e molta libertà, vengo da un paesino appena fuori milano, e tra ragazzi ci si conosceva tutti, e non c’erano telefoni e tablet, c’erano un pallone, un campo da basket che con un piccolo trucco si trasformava in un campo da calcio con delle felpe come porte, ci divertivamo come i pazzi.
Che tipo di bambino eri ?
Ero pazzo, iperattivo, pieno di vita, ero sempre in giro per il paese, da solo, uscivo alle 13 del pomeriggio perché mi annoiavo a casa, mia madre era tranquilla perché sapeva che tanto ero o all’oratorio o al campo, e mi faceva sentire più grande stare fuori da solo, così vagavo per il paese con due amici a esplorare i posti insoliti, ero curioso, e molto testardo.
Poi è arrivata la notorietà…La partecipazione al collegio era una cosa che programmavi da tempo o è nata in modo casuale ?
La mia partecipazione al collegio la devo a Jenny de Nucci, ai tempi avevo visto la prima stagione, e seguivo su Instangram solo lei e Swami.
Jenny mise una storia nel quale indicava un link per provare a partecipare alla 3ª stagione, era un’email dove dovevi rispondere a varie domande, e da lì poi sono andati avanti i provini, ne feci 2, fino al giorno in cui mi dissero che ero stato preso per il cast, quindi grazie Jenny!
Ti sei divertito al Collegio ?
Si molto. Comunque è insolito vivere un esperienza del genere, sopratutto a 17 anni, sai, ti rendi conto di cosa c’è dietro un programma tv, una produzione video, robe da grandi, e in più vivi con 17 ragazzi, senza telefoni, il modo di divertirsi lo si trovava sempre.
Un po’ come nella tua infanzia, senza tablet. Lo rifaresti?
Farlo è stato un orgoglio, per me stesso e per chi è stato con me dal giorno 0, e uno schiaffo morale a chi mi ha voluto male, è superficiale dire che mi è solo piaciuto. È stata un riprova per me stesso, che mi ha aperto un mondo nuovo.
Dopo la trasmissione hai sfilato per diversi brand , ti è piaciuto ?
Il mondo della moda mi affascina, ma è solo grazie alla mia professione che penso ciò, mi ha permesso di avvicinarmi e testare con mano cosa c’è dietro a questo mondo, così da capirci qualcosa in più, non limitandomi a vedere il prodotto pronto e confezionato, ma a dare uno sguardo a tutto quello che viene prima, sono ancora molto lontano per dire che lo conosco, mi piacerebbe studiare qualcosa a riguardo
Hai brand preferiti?
Dior, evisu, amiri, Prada
Sei molto giovane, che genere di musica ascolti? Ti ispira in quello che fai ?
La musica mi fa da sottofondo nella mia vita, sono pochi i momenti in cui non c’è, non ho un genere preferito, ascolto tutta la musica bella, che sia trap, pop, techno…
Il genere va in base al mio umore, potresti sapere come sto solo dalla musica che sto ascoltando.
Mi amplifica ciò che provo in quel momento, e mi aiuta a pensare lucidamente.
Pro e contro di essere un personaggio pubblico ?
Ci sono dei pro e contro generali, ma è un discorso molto personale, dipende molto dal carattere con il quale accusi la cosa.
Ognuno di noi ha interessi e idee diverse.
Quello che per me può essere un pro per altri può essere contro.
Da ragazzo di provincia, possiamo dirlo? Ora sei un personaggio famoso, decisamente in vista. Come sono cambiate le tue amicizie? Ti si avvicinano anche persone solo per interessi?
Io, anche se non potrebbe sembrare, sono molto introverso, non mi lego facilmente con tutti, e sopratutto non mi fido molto delle persone in generale, ho amicizie di 18 anni sulle spalle, conosco bene il valore di un’amicizia, e ti posso garantire che lo capisco subito quando una persona si avvicina a me per interessi personali, e si sono molte al giorno d’oggi.
Una o più persone che ti hanno aiutato, in particolare ,a diventare quello che sei ora?
È tutto grazie a me stesso quello sono oggi, ci può essere un leggera influenza da parte della mia famiglia, ma mi hanno lasciato sempre libero di fare le mie scelte, scelte che ad oggi mi hanno portato a quello che sto facendo oggi, non mi sento fortunato, è giusto rendersi conto che si è fatto un buon lavoro, così da fare sempre di più.
Come ti vedi tra 10 anni ?
Ho una grande immagine di me fra 10 anni, sembra un discorso narcisista, ma credo sia importante visualizzare il me futuro nel migliore modo in cui io vorrei essere, a 20 anni bisogna vedere in grande per realizzare cose grandi.
Di Alessandro Tambasco
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