Gli appassionati di motociclismo difficilmente rinunciano alla possibilità di apportare qualche modifica alla propria moto, così da conferirle un aspetto più originale e in linea con i gusti personali. Uno degli elementi che più spesso viene sostituito è il terminale di scarico: la maggior parte dei rider preferisce rimpiazzare quello di serie con un accessorio “aftermarket”. In questi casi, spesso sorge una domanda, ossia se sia lecito o meno effettuare un intervento di questo tipo. In linea di massima, si tratta di una modifica consentita, a patto di rispettare determinate condizioni: in questo articolo vediamo quali sono e come fare per sostituire lo scarico della moto ricorrendo al fai da te.
La sostituzione del terminale di scarico di una moto è un intervento piuttosto semplice, che può essere realizzato anche con il fai da te in pochi passaggi. Per prima cosa, è necessario avere a disposizione il pezzo di ricambio prima di smontare il terminale di serie; quelli più gettonati sono i celebri scarichi Akrapovic, uno dei brand di riferimento del settore. Possono essere acquistati online, tramite e-commerce specializzati come Omniaracing, oppure presso i negozi al dettaglio che vendono componenti per motociclette.
Per effettuare la sostituzione occorrono: uno spray sbloccante, una pinza (o un tiramolle), una chiave a bussola ⅜ e una chiave inglese (da 12 mm o 14 mm); può essere utile anche avere a portata di mano una spazzola metallica. Dopo aver controllato che nella confezione dello scarico nuovo da montare ci siano tutte le componenti necessarie, è possibile procedere come segue:
Normativa per la sostituzione dello scarico della moto
I dubbi circa la legittimità della sostituzione dello scarico della moto nascono da un’interpretazione parzialmente incorretta dell’articolo 78 del Codice della Strada. Il dispositivo, nello specifico, stabilisce che i veicoli a motore “devono essere sottoposti a visita e prova presso i competenti uffici del Dipartimento per i trasporti terrestri” nel caso in cui vengano implementate “una o più modifiche alle caratteristiche costruttive o funzionali” oppure qualora venga sostituito o modificato il telaio. L’articolo fa riferimento, in particolare, ai dispositivi di equipaggiamento “indicati negli articoli 71 e 72”; in quest’ultimo sono indicati anche “dispositivi silenziatori e di scarico se hanno il motore termico”.
A prima vista, quindi, sembra che il Codice della Strada proibisca la sostituzione del terminale di scarico in assenza dell’approvazione da parte della Motorizzazione. In realtà, la normativa delega al Ministero dei Trasporti l’individuazione degli interventi per i quali “visita e prova” non sono richieste. Il dicastero non ha poi provveduto ad emanare un apposito decreto ma, a seguito di “numerose segnalazioni di utenti, in merito alla problematica della sostituzione del dispositivo silenziatore dello scarico dei veicoli a motore”, ha emesso la circolare Circolare DC IV B/ 03 1997 del 24/11/1997.
La circolare sottolinea come la sostituzione dello scarico non rappresenta una modifica alle caratteristiche costruttive e funzionali. Di conseguenza, è sufficiente che il terminale sostitutivo sia omologato nonché rispettare i livelli di emissione di rumore previsti dalla Carta di Circolazione. Questo requisito viene accertato mediante una verifica del rumore a 50 cm dallo scarico.
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