Una famiglia numerosa, sono ben in 7, e un’infanzia felice vissuta a Roma.
Da bambino Matteo Fioravanti sognava di diventare un calciatore! Si è innamorato del calcio a 5 anni, quando ha iniziato a giocare nel campetto sotto casa fino a diventare un calciatore professionista in Spagna.
Poi un’infortunio ha cambiato la sua vita.
Carattere da vendere, tanta positività e voglia di nuove sfide, Matteo si è rialzato e ci ha conquistati come tronista a Uomini e Donne.
Il suo prossimo obiettivo? Lavorare nella moda!
Conosciamolo attraverso le sue parole.
Ciao Matteo, dove sei nato e dove hai trascorso la tua infanzia?
Ciao, sono nato e ho trascorso la mia infanzia a Roma
Che periodo della tua vita è stato ?
La mia infanzia posso solo ricordarla in una maniera positiva. Sono cresciuto in una famiglia molto numerosa, siamo in 7, e mi hanno dato tanto, sono sempre stato circondato da persone che mi hanno voluto bene. Poi è normale che ci sono stati anche dei momenti complicati, però come periodo in generale ho un bellissimo ricordo.
Passioni e sogni da piccolo?
Il mio sogno era senza dubbio quello di diventare un calciatore! Ho iniziato a giocare all’età di 5 anni e ho giocato fino a 21. Credo di avere avuto anche le doti dalla mia parte, infatti sono diventato un calciatore professionista in Spagna
Perché hai dovuto interrompere questo tuo sogno?
Purtroppo la fortuna non mi ha assistito perché ho avuto degli infortuni e poi devo dire che ho sempre avuto una testa calda, lo ammetto e questo non mi ha mai dato una grande mano nel calcio. Ci ho sofferto molto ma a malincuore ho deciso di prendere la decisione di interrompere questa attività. Mi manca moltissimo il pallone ma non il mondo del calcio.
Che ragazzo sei caratterialmente?
Io a primo impatto sembro una persona molto dura e un pò chiusa, invece poi quando mi conosci sono tutto il contrario; sarei disposto a dare la mia vita a una persona a cui so che ne varrebbe la pena. Allo stesso tempo mi reputo una persona molto permalosa, molto lunatico e bipolare. Cambio umore molto velocemente, sono fatto così sono il giorno e la notte allo stesso tempo
Hai fatto il tronista a uomini e donne, come reputi questa esperienza?
È stata una delle esperienze più belle della mia vita, è stato particolare perché io non ho fatto l’iscrizione in prima persona ma l’hanno fatta per me Iris e Ludovica, due ragazze a cui sono molto legato, senza dirmi niente. Poi un giorno mi chiamó la redazione per un colloquio e io inizialmente neanche capivo chi fossero ma successivamente mi sono convinto ad andare e mi sono ritrovato a fare sempre più provini. Però senza la speranza di poter diventare un tronista o un corteggiatore. Poi incredibilmente mi chiamarono e mi comunicarono che ero stato scelto. Io ti dico la verità pensavo che fosse uno scherzo e invece mi ha cambiato la vita.
Ti sei divertito e come ti sei trovato in questo mondo che non ti apparteneva?
È stata un’esperienza bellissima, in primis per le persone che lavorano a Mediaset che mi hanno trattato come un figlio, poi per me questo era un mondo completamente nuovo quindi è stata una scoperta continua
Quali erano le tue emozioni prima di andare in onda?
Sono stato me stesso, il più naturale possibile. L’ho vissuta come una cosa positiva perchè immaginavo che mia madre e mio padre mi stessero guardando in televisione e la considero un po’ la mia rivincita, perché quello che volevo nel calcio l’ho ottenuto con Uomini e Donne. Io ti dico la verità pensavo che avrei subito molto le telecamere, invece a parte la prima puntata, dove ero veramente emozionato e stavo addirittura tremando, non è stato per niente così.
Lo rifaresti? Cambieresti qualcosa di come è andata?
Sarei ipocrita a dirti che non cambierei niente, io ho fatto una scelta un po’ particolare. Col senno di poi cambierei sicuramente la mia scelta però non mi sono pentito perché in quel momento sentivo che era la cosa giusta da fare. Chiaro ragionando col senno di poi è più facile
Che altri lavori hai fatto dopo la carriera da calciatore ?
Ho fatto diversi lavori, ho lavorato in un negozio di Zara, poi nell’attività di famiglia di mio padre, in un bar e infine scarico merci. Un pò di tutto insomma
Cosa ti hanno insegnato che ti porti dietro ancora oggi?
Aver lavorato da Zara devo dire che mi ha aiutato ad aprirmi con le persone, ero molto chiuso e li mi sono ritrovato a contatto con moltissima gente e questo mi ha molto aiutato. Anche gli altri lavori mi hanno fatto capire tante cose diverse, soprattutto cosa vuol dire spaccarsi la schiena per vivere
Ti piace il mondo della moda? Hai brand preferiti?
Guarda entrare a fare parte di questo mondo è uno dei miei obbiettivi, è da quando sono bambino che mi piace sfoggiare i miei outfit, però chiaramente mi sono dedicato in tutto e per tutto al calcio e non ho potuto seguire le mie altre passioni. Uno dei miei obbiettivi è arrivare a lavorare per un grande brand! Per quanto riguarda i brand preferiti senza dubbio Guess, Armani, Boss, Dsquared. Quando vedo i cartelloni pubblicitari loro mi immagino di poter un giorno lavorare per loro come modello.
Obbiettivi futuri? Come ti vedi tra 10 anni?
Mi piacerebbe lavorare nella moda e nella recitazione, sono sempre stati 2 sogni nel cassetto a cui ora posso dedicarmi al 100 per 100. Tra 10 anni invece ti dico che mi vedo padre di 2 figli, ho già in mente i 2 nomi Cristopher e Jasmin, con una persona accanto con cui ne valga la pena. Spero di essere felice, stare bene di salute e riuscire a far vivere al meglio la mia famiglia, realizzandomi in tutto quello che faró!
Di Alessandro Tambasco
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