Raffaele Renda ha sempre sognato di fare il cantante, come sottolinea lui, “non ho mai avuto un piano B”.
Super testardo, con tanto impegno e duro lavoro è riuscito a partecipare a Sanremo Young prima e ad Amici poi.
Consociamolo attraverso le sue parole.
Dove hai trascorso la tua infanzia e come ti ricordi questo periodo?
La mia infanzia l’ho trascorsa interamente in Calabria, a Lamezia e ho vissuto lì fino a poco tempo fa. È stato un bel periodo e lo ricordo con piacere.
Sogni e passioni da bambino?
Ho sempre desiderato fare il cantante, non ho mai avuto un piano b. Mi ricordo che vedevo tutti i miei amici giocare a calcio oppure avere altre ambizioni nella vita mentre io ho sempre sognato di poter sfondare nella musica. Devo dire però che oltre alla musica fin da piccolo ho avuto la passione per la moda e la seguo assiduamente. Sono appassionato anche di arte, tutto ciò che è arte mi piace!
Se dovessi descriverti da un punto di vista caratteriale come lo faresti?
Io caratterialmente sono veramente super testardo, se non sbatto la testa su ciò che mi sono prefissato non raggiungo una fine. Amo anche molto le sfide, quindi mi cimento in cose che magari sono fuori dalla mia portata, ma comunque ci provo con tutte le mie forze, fino alla fine, a portare a termine l’ obbiettivo da me prefissato. Un altro aspetto del mio carattere è che sono molto selettivo con le persone che ho attorno, ho scelto chi mi sta vicino con attenzione e da quando sono piccolo cerco di eliminare dalla mia vita le persone che mi portano negatività. Sono anche molto buono e faccio fatica a vedere il male nelle persone.
A che età ti sei appassionato alla musica?
Al mondo della musica mi sono iniziato ad appassionare all’età di 5 anni. Tutto è iniziato perché vedevo in tv i video dei cantanti di allora che si esibivano su MTV.
Fin da subito mi è piaciuto questo mondo di performance, di stage e di prestazioni assurde. Anche io sognavo di diventare un cantante di quella portata. Poi con l’avanzare dell’età ho capito che anche io avevo delle doti canoniche e ho lavorato molto per arrivare ai loro livelli. Però comunque devo dire la verità non è da tanto che scrivo, 3/4 anni.
I tuoi genitori e i tuoi amici come vedevano questo tuo sogno di diventare cantante?
In realtà la percezione di chi mi stava vicino è sempre stata negativa, diciamo che il sud ama l’arte però poi farla è un’altra cosa. C’è sempre stata per i miei la preoccupazione che questa mia passione non potesse mai andare in porto, ho dovuto faticare un po’ per fargli capire che in realtà era una cosa che volevo fare e che, nonostante i rischi, avrei assolutamente intrapreso questa strada. Ora però dopo le esperienze che ho avuto hanno cambiato idea e sono molto orgogliosi di me
C’è una figura in particolare a cui ti sei ispirato?
Si, Rihanna. Ho iniziato a cantare con le sue canzoni, ma oltre alla meravigliosa musica che fa più che altro mi ci sono immedesimato tanto perché anche lei viene da un’isola veramente piccola nel mondo ed ha creato un emisfero intorno a se. È senza dubbio quello a cui ambisco io.
Quanto è importante al giorno d’oggi per un cantante curare la propria immagine, oltre che alle sue qualità musicali?
Io credo che si debba essere se stessi in ogni momento perché se ti crei un’immagine è veramente difficile portarla avanti per sempre. Comunque secondo me conta veramente tanto e questo l’ho capito anche grazie ad Amici, saper curare la propria immagine per un artista ha sicuramente un bel peso. Io personalmente ci tengo tanto ci dedico molto tempo.
Hai partecipato a Sanremo young, è stata la tua prima apparizione in tv, sensazioni e emozioni?
Avevo veramente un sacco di paura. Poi l’età non ha aiutato, avevo 16 anni e quindi gestire quell’ emozione non è stato facilissimo. In studio c’erano già tante persone, però chiaramente sapere che stavano guardando in diretta nazionale milioni di persone non ha aiutato, è stato molto difficile. Però devo dire che mi ha aiutato molto ad affrontare le esperienze che sono arrivate dopo, è stato un punto di partenza insomma.
Come è stato partecipare ad Amici, sei riuscito a essere te stesso e a goderti l’esperienza al cento per cento oppure hai subito un po’ la pressione di una trasmissione tanto seguita e tanto importante?
Guarda io mi ritengo molto perfezionista e allo stesso tempo molto riservato, quindi le prime puntate è stato veramente difficile sbloccarmi e mostrarmi per come sono al cento per cento. Sicuramente ad Amici era tutto più amplificato rispetto a Sanremo Young quindi questo non ha aiutato.
Diciamo che se tornassi indietro magari cercherei di viverla con più leggerezza, ma in generale è stata un’esperienza bellissima che mi porterò sempre dietro, mi ha cambiato la visione di come fare musica e anche di come stare sul palco.
Per quanto riguarda il mondo della moda, progetti o ambizioni future?
Credo che l’avvento dei social mi abbia aiutato a scoprire meglio questo mondo, a me piace molto andare a ricercare capi vintage e allo stesso tempo amo anche l’alta moda. Mi piace tutto ciò che è moda, se dovessi immaginarmi in questo ambito vorrei cominciare con una piccola collaborazione artistica di immagine con qualche brand. Si vedrà in futuro!
Obiettivi futuri e come ti vedi tra 10 anni?
È sempre difficile proiettarsi però spero di svegliarmi tra 10 anni facendo ancora il lavoro più bello che c’è al mondo per me. Ovviamente ho tanti obbiettivi e progetti da raggiungere però quello che desidero di più è avere affianco a me le persone giuste ed essere felice.
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