Lo stile di Stephan Rolland non è per tutte!
Devi avere un buon capitale da investire e una figura slanciata per valorizzare i suoi modelli drammatici e strutturati ma, se puoi permettertelo e hai carattere da vendere, farai sicuramente un’ingresso da Star ad un evento super glamour o su qualsiasi red carpet del mondo.
La sfilata Haute Couture Fw 2022/23 di Stephan Rolland a Parigi è stata grandiosa e romantica allo stesso tempo.
Una moderna celebrazione di Barbara, orchestrata divinamente al Chalet Theatre, il suo “palco” preferito.
Anche se poco conosciuta fuori dalla Francia (o meglio dai non francofoni) la sua musica poetica e malinconica e la sua vita all’insegna della resilienza e del riscatto sociale hanno un posto d’onore nella cultura francese. Nata nel 1930, Barbara, pseudonimo di Monique Andrèe Serf, ha vissuto un’adolescenza segnata profondamente dalla guerra, dai soprusi del padre violento e dalla povertà, una serie di inimmaginabili di sconfitte che le hanno dato l’energia per riscattarsi e trionfare.
Artista e donna eccezionale, icona della musica leggera francese, Barbara ha lasciato dietro di sè una vasta opera ancora oggi molto apprezzata.
Con la sua sfilata incredibile, Stephan Rolland è riuscito a ricreare un’atmosfera magica e a far sentire la presenza di Barbara nel Teatro che tanto le fu caro.
L’emozione si sente, si vive, il legame tra la chanteur scomparse a fine 2000 e lo stilista è un tutt’uno. ” Non ho scelto io Barbara, lei ha scelto me. E’ stata nella mia vita sin da quando sono nato, da quanto ho ascoltato per la prima volta la sua voce. Lei arriva nei luoghi più nascosti del tuo cuore e ti accompagna nella vita”.
È alla grande donna Barbara che Rolland dedica l’intero spettacolo, a lei che amava la Couture, alla fanciulla golosa di liquirizia e innamorata degli occhiali da sole.
Non ne rilegge lo stile, ma prosegue il viaggio iniziato da Barbara per trasformare la moda in un’espressione artistica di estrema eleganza.
Sulla passerella non c’è la rilettura delle tute nere amate dall’artista, nulla è più lontano dallo stile rigido e formale di Barbara, il défilé diventa la celebrazione sartoriale della sua sensibilità e del suo innato fascino attraverso abiti che calcano la passerella carichi di grazia.
Le nuances? Il bianco, nero, il rosso e il beige.
Largo allora a silhouette audaci, all’uso di materiali a contrasto e all’inserimento di elementi scultorei in 3D.
Dal lungo abito bomber in raso con strascico ai top tempestati di cristalli.
Il rosso dello chiffon si contrappone alla lana in crèpe che sfiora i piedi e scopre la schiena con delicati ricami Masai. I volumi della couture parigina insieme ad un tocco di Africa per rendere ancora più unica e intrigane una proposta ad altissimo tasso fashion.
A fine sfilata si spengono le luci e si alza il sipario insieme ad un applauso a tutte le donne emancipate e alle loro molteplici sfaccettature.
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