Lo stile quiet luxury domina le passerelle e non solo. Le star non sono più attratte dai capi eccentrici e identificativi del marchio.
Ammirazione accompagnata da un sincero sentimento di invidia e frustrazione. Un tempo l’opinione pubblica si rivolgeva con tali pensieri alle star hollywoodiane, alle modelle e ai personaggi notoriamente benestanti. I loro outfit mostravano chiaramente il benessere e il lusso dai quali erano circondati. Le borse firmate Yves Saint Laurent, i gioielli Chanel, gli iconici cappotti Burberry – riconoscibili a chilometri di distanza, per non parlare poi del perfettamente identificabile logo di Ralph Lauren e Gucci. I “poveri” fiutavano i “ricchi” ed erano in grado di individuarli. Poi tutto è cambiato.
La pandemia, la precarierà economica dilagante, così come la consapevolezza delle difficoltà di moltissimi cittadini a livello globale hanno implicato lo sviluppo di dibattiti importanti, soprattutto riguardo l’esposizione impunita dei propri agi e privilegi. I social network hanno contribuito ad alimentare stress e senso di angoscia, mostrando senza filtri “l’erba del vicino, sempre più verde”. Molte star si sono quindi ribellate ed hanno deciso di neutralizzare ogni forma di ostentazione. Dalla rifiuto silenzioso dei più empatici (se così vogliamo definirli) è nato il cosiddetto stile quiet luxury.
Un’eleganza non ostentata, corpi avvolti nel cashmere senza loghi, capi di abbigliamento minimal che nascondono perfettamente una spesa di migliaia di euro. Le star non rinunciano al lusso e allo shopping presso i negozi degli stilisti più importanti, decidono semplicemente di non ostentare la loro ricchezza. Sfoggiano così look facilmente riproducibili, i quali implicano come unica differenza la qualità del tessuto e il rivenditore di riferimento. Le camicie indossate da Gwyneth Paltrow – durante il processo che l’ha vista protagonista lo scorso marzo – benché firmate dai grandi stilisti, possono essere acquistate tranquillamente da Zara, H&M e simili.
Un semplice abito nero ed uno stivaletto in pelle abbinato; una camicia celeste ed un paio di pantaloni chiari; un completo grigio melange e gli occhialoni scuri. Niente di tutto questo genera invidia, poiché si tratta di outfit semplici e confortevoli. Si tratta di un’immagine che illude il grande pubblico di essere “alla sua portata”, neutralizzando conseguentemente la frenesia sviluppata nei decenni precedenti.
E se un tempo i giovani risparmiavano fino all’ultimo centesimo per poter acquistare una borsa da 1.000 euro, ora si recano tranquillamente in un centro commerciale, nella consapevolezza di poter riprodurre i look indossati dai loro idoli a poche centinaia di euro.
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