Camille Miceli ha presentato la collezione Pucci Primavera Estate 2024 con una sfilata a Roma, nello storico Palazzo Altemps.
Un’immersione nell’estetica di Emilio Pucci e nelle stampe storiche della maison. Un viaggio caleidoscopico attraverso colori vibranti e silhouette fluide. La collezione Primavera Estate 2024 Pucci Very Vivara, la seconda della direttrice creativa Camille Miceli, ha sfilato in passerella a Roma nello storico Palazzo Altemps, vicino Piazza Navona.
In passerella tante super top come Christy Turlington, Eva Herzigova e Mariacarla Boscono. Special guest Isabella Rossellini, che ha chiuso il fashion show sfilando con cappa in spugna nei toni dell’azzurro dell’iconico print Vivara, che dà il nome alla collezione. Emblema della maison, questa stampa è nata nel 1965 e simboleggia il legame di Emilio Pucci con il Mar Mediterraneo e con una remota isola a forma di mezzaluna vicino a Capri. Vivara torna in una collezione moderna e sensuale, dove Camille Miceli reinventa i codici della maison e da vita ad un guardaroba in stile urban chic con un tocco hippie.
La palette cromatica della collezione è ricca e vibrante, dominata da blu, verde e viola, i colori del Mediterraneo. Colori che si fondono con note neutre di beige, kaki e nero, vivaci accenti di rosso, rosa e blu, pastelli poetici e sfumature floreali. La collezione Pucci Primavera Estate 2024 si muove tra l’anima libera degli anni ’70 e la precisione sartoriale, dando vita ad un’estetica fresca e sofisticata.
Silhouette fluide e sensuali esaltano la femminilità e la bellezza del corpo. Impalpabili abiti in seta stile foulard, che drappeggiano elegantemente il corpo, si contrappongono a completi in gabardine con intarsi stampati, perfetti per la città. Top asimmetrici e gonne a ruota creano giochi di volumi, blazer oversize e bomber dal taglio sartoriale donano un’allure androgina; le maxi gonne e le tute intere avvolgono il corpo con eleganza.
Ricami di paillettes, inserti in pelle e dettagli in catena impreziosiscono i capi, creando un effetto di luce e movimento. La collezione uomo riprende i temi della linea donna, con giubbotti e giacche dal design accattivante, denim sfumato e t-shirt comode. Nel finale sfilano in passerella una serie di abiti con cappuccio e caftani in spugna che omaggiano gli archivi del brand.
Oltre a Vivara, altre storiche stampe Pucci definiscono la stagione. La stampa Cigni, che con le sue forme aggraziate e sagomate evoca la curvatura del collo di un cigno. Il motivo Bersaglio che volteggia, si arriccia e si espande nello spazio. La stampa Chiave, una rilettura di Pucci delle classiche righe.
E poi la stampa Marmo, che in questa collezione viene ampliata per un effetto più audace, specialmente sul denim trattato al laser, che racchiude lo chambray più leggero. Infine le stampe Pesci e Iride che appaiono in tutta la collezione, dalle fresche camicie in popeline agli abiti fluidi in jersey.
Tra gli accessori della nuova collezione Pucci, sandali dal tacco sinuoso ispirato alle linee di Marmo e sandali delineati da foglie di pelle introducono nuove lavorazioni nelle calzature Pucci. Borse eleganti e strutturate in pelle con dettagli del foulard Pucci, gioielli magnetici con cascate di dischi colorati e l’iconica tote bag Puccinella, rivisitata in chiave moderna e vestita di un bikini tulipano dai toni pastello.
Cascate di dischi colorati, strati di catene e maglie in pelle borchiata completano la collezione Very Vivara con un tocco di originalità e inclusività.
Nato a Napoli nel 1914 in un’agiata famiglia di origine fiorentina, il marchese Emilio Pucci di Barsento ha vissuto tante vite. Prima di affermarsi come stilista visionario, soprannominato dalla stampa anglosassone “The Prince of Prints”, e di divenire un simbolo della moda italiana nel mondo, è stato uno sciatore olimpico, un asso dell’aviazione militare decorato con tre Medaglie d’argento, ed anche un politico.
Nel dopoguerra si stabilisce a Firenze, dove inizia a disegnare capi da sci per sé e per i suoi amici. Il caso vuole che la foto scattata a Zermatt di uno di questi capi venga pubblicata su Harper’s Bazaar nel 1947, e il destino di Emilio Pucci prende una svolta improvvisa. Il successo è immediato. La sua abilità nel combinare colori brillanti e motivi vistosi con una sartoria impeccabile dà vita a uno stile unico e inconfondibile. Nel 1950 apre la sua prima boutique a Capri, e l’anno successivo partecipa alla prima sfilata di moda italiana a Firenze. Da quel momento, la sua fama cresce rapidamente. Le sue creazioni conquistano star come Sophia Loren e Jackie Kennedy, e nel 1954 riceve il prestigioso Neiman-Marcus Award.
Resta sempre molto legato a Firenze e stabilisce la sede della maison proprio nel Palazzo dei suoi nobili antenati, in via de’ Pucci, a pochi passi dal Duomo. Amato e apprezzato negli Stati Uniti, disegna lo stemma per la tuta degli astronauti della NASA per la missione Apollo 15, le divise per le hostess e i piloti della Braniff International Airways, ed anche le classiche divise dei vigili urbani italiani. Dà prova del suo stile a diversi campi, dalla moda maschile ai profumi, dal design all’home décor, come le celebri ceramiche prodotte con Rosenthal tra gli anni Sessanta e Settanta.
Alla sua morte nel 1992 è la figlia Laudomia ad assumere la guida della maison, che nel 2000 viene poi acquisita dal gruppo LVMH. Tra i designer che negli anni si sono avvicendati alla guida del marchio ricordiamo Christian Lacroix, Matthew Williamson, Peter Dundas e Massimo Giorgetti.
Nel settembre del 2021 viene nominata direttrice creativa Camille Miceli, designer di origine francese da parte di madre e italiana da parte di padre, con una pluriennale esperienza nel campo della moda. Ha collaborato con Azzedine Alaïa, Marc Jacobs, John Galliano e Nicolas Ghesquière. Grazie alla sua visione, al suo carisma e al suo talento, Pucci ha avviato un nuovo corso con lo sguardo puntato al futuro, pur mantenendo viva l’eredità del marchese sarto.
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