L’ipertensione arteriosa è una patologia che colpisce un gran numero di cittadini: come fare per tenerla a bada e il ruolo dell’acqua minerale
L’aumento della pressione arteriosa è un nemico con cui molte persone devono convivere. Nell’era in cui i soggetti sovrappeso o obesi sono sempre più in aumento a causa di stili di vita errati, sedentarietà e alimentazione poco sana, sono in tanti a cercare strategie per tenere a bada i valori di sistole e diastole e non percepire gli effetti avversi nella vita di tutti i giorni.
È importante confrontarsi costantemente con il cardiologo, o il medico, curante per avere una terapia efficace – ci sono molte classi di farmaci che potrebbero limitare il problema in maniera sicura e senza troppi effetti collaterali. Oltre al trattamento farmacologico, è fondamentale affiancare delle abitudini salutari che mirano al consumo prevalente di cibi non processati, frutta e verdura, ma anche a mantenere il più basso possibile l’assunzione di sodio.
O meglio, le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità indicano che l’apporto necessario per l’organismo è di 2000 mg al giorno, e bisognerebbe restare al di sotto di questa quota per non aggravare il problema. Molto spesso è facile ingerirne di più (pensate che un pacchetto di crackers ne ha 256). C’è chi si è chiesto se anche la scelta dell’acqua minerale possa avere un ruolo significativo e la risposta non è tardata ad arrivare.
Acqua del rubinetto e ipertensione arteriosa: il mito da sfatare
La rubrica della dietista Abril González Campos su ‘Il Fatto alimentare’ ha risposto a questa domanda da parte di un utente in maniera chiara e senza lasciare troppi dubbi a riguardo. Il paziente in questione aveva deciso di eliminare l’acqua dal rubinetto per prediligere l’acquisto in supermercato di marchi che garantiscono basso contenuto di sodio, nonostante i costi e la fatica fisica nel trasportarle.
La dietista Abril Gonzalez Campos ha sottolineato che “scegliere acqua da rubinetto non rappresenta una strategia sbagliata quando si soffre di pressione alta, anzi, può offrire dei vantaggi di costo riguardo all’acqua minerale povera di questo minerale“. Per due litri d’acqua, l’apporto è di 400 mg al giorno che, è vero, è il 20% del totale da assumere, ma bisogna tenere conto di cosa siano le fonti discrezionali e non discrezionali, che hanno un peso un po’ diverso nel calcolo.
Il fattore più importante resta la riduzione del sale in aggiunta ai piatti ed evitare alimenti che siano già di per sé ricchi di sodio o, appunto, con sale aggiunto. Al bando affettati, junk food, piccoli snack che potrebbero avere un ruolo decisivo per il sistema cardiovascolare, soprattutto nel medio-lungo periodo.
Ricordiamo che solo questo non basta, nel caso in cui ci sia stata una diagnosi conclamata di ipertensione arteriosa e bisogna sempre seguire i consigli del proprio medico, sia per i farmaci da adottare, sia per le abitudini a tavola.