Un’attività preziosa che, ora, è anche considerata con maggiore dignità economica rispetto al passato. Vediamo come
Anche nel 2024, l’Italia offre diverse forme di sostegno per coloro che svolgono prevalentemente lavori di cura non retribuiti legati alle responsabilità familiari. Tuttavia, non si tratta di un bonus specifico per questa categoria di lavoratori, ma piuttosto di una serie di misure rivolte a coloro che, nonostante non abbiano lavorato per anni, si sono dedicati alla gestione della casa e all’assistenza familiare. Entriamo nel dettaglio.
L’attività svolta dai casalinghi e dalle casalinghe, come sottolineato dalla Corte Costituzionale già nel 1995, è considerata a tutti gli effetti un’attività lavorativa e gode delle tutele previste dalla Costituzione. Tuttavia, nonostante l’importanza di questo ruolo, non viene retribuita. Secondo stime del passato, se fossero pagati per tutte le mansioni svolte, si tratterebbe di un importo considerevole, stimato intorno ai 7.000 euro.
Le mansioni svolte dai casalinghi e dalle casalinghe sono estremamente variegate, comprendendo attività come la gestione della lavanderia, la preparazione dei pasti e l’assistenza ai familiari. Un’attività preziosa che, ora, è anche considerata con maggiore dignità economica rispetto al passato. Vediamo come.
Nonostante la mancanza di un reddito proprio, esistono comunque prestazioni a cui casalinghi e casalinghe possono accedere. Una delle più importanti è la possibilità di garantirsi una pensione futura attraverso i versamenti volontari al Fondo Inps. Questo fondo, istituito dal decreto legislativo n. 565 del 1996, consente a coloro che non svolgono altre attività lavorative di versare contributi volontari per assicurarsi una rendita pensionistica.
Per accedere a questa possibilità, è necessario avere un’età compresa tra i 16 e i 65 anni e iscriversi all’Inail con una polizza assicurativa. Non ci sono costi d’iscrizione, ma è richiesto un versamento volontario della contribuzione, che non può essere inferiore a 309,84 euro l’anno, corrispondenti a circa 25,82 euro al mese.
Gli iscritti al Fondo Inps hanno diritto a due prestazioni principali: la pensione di vecchiaia, che può essere ottenuta già a 57 anni con almeno 5 anni di contributi, e la pensione di inabilità, che può essere richiesta in caso di impossibilità permanente a svolgere qualsiasi attività lavorativa.
È importante notare che la pensione per casalinghe e casalinghi non gode dell’integrazione al trattamento minimo, quindi l’importo spettante dipende dai contributi versati e può essere piuttosto basso se non sono stati effettuati versamenti significativi. Oltre alla pensione, i casalinghi e le casalinghe possono fare domanda per l’assegno sociale a partire dai 67 anni, se soddisfano determinati requisiti reddituali. Questa prestazione, di circa 534,41 euro mensili per 13 mensilità, è destinata a coloro che si trovano in uno stato di bisogno economico.
Esistono anche altre misure di sostegno, come l’Assegno di inclusione e il Supporto per la formazione e il lavoro, ma è importante sottolineare che queste misure non riconoscono lo status di casalingo e casalinga e prevedono obblighi volti a favorire l’inserimento nel mercato del lavoro. Inoltre, in caso di riconoscimento di invalidità civile, si ha diritto anche a una pensione di invalidità.
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