La pensione casalinghe assicura incredibili vantaggi, ma i requisiti di accesso sono diventati più stringenti. Chi può beneficiarne?
Gli iscritti e le iscritte al cd. Fondo INPS casalinghe possono usufruire di un interessante assegno pensionistico. Hanno, inoltre, la facoltà di andare in pensione senza dover attendere il raggiungimento dell’età pensionabile (attualmente 67 anni). Dal 2024 sono, infatti, attivi nuovi requisiti per presentare richiesta per la prestazione.
Ma si tratta di un’opzione davvero conveniente oppure presenta dei rischi? Scopriamo quali sono i vantaggi e gli svantaggi della pensione per le casalinghe.
Pensione casalinghe: le insidie nascoste che potrebbero mettere in pericolo gli iscritti al Fondo
La pensione casalinghe e casalinghi è una prestazione accessibile con almeno 57 anni di età e 5 anni di contribuzione. Possono richiederla gli iscritti al relativo Fondo istituito dall’INPS che svolgono lavori di cura della famiglia. Per maturare i requisiti per l’assegno finale, gli interessati devono versare 25 euro al mese per almeno 5 anni.
Attenzione, però, tale importo consente di percepire una pensione minima. Accantonando solo 25 euro al mese per soli 5 anni, infatti, si ha diritto a una pensione che ammonta ad appena 7 euro al mese; in questo caso, inoltre, sono necessari non 57 ma 65 anni di età, perché il pensionamento anticipato è possibile soltanto se la cifra dell’assegno maturato corrisponde a 1,5 volte l’Assegno sociale INPS (pari, nel 2024, a 534,41 euro).
Di conseguenza, chi intende richiedere la pensione casalinghe deve essere ben consapevole della circostanza che più soldi si versano e più sarà elevata la prestazione finale. Ad esempio, per ottenere circa 500 euro al mese, si dovrebbero pagare dai 300 ai 500 euro al mese per non meno di 30 anni. Si tratta di una cifra considerevole.
Questo significa che usufruire della misura, versando soldi nel fondo INPS, può essere un’ottima soluzione per coloro che si dedicano esclusivamente alla cura delle casa e che non hanno altro impiego, perché possono mettere da parte una discreta somma e assicurarsi una rendita una volta raggiunta una certa età.
La pensione casalinghe, tuttavia, presenta anche degli svantaggi perché per poter ricevere un importo congruo non è sufficiente il requisito minimo dei 25 euro al mese per 5 anni, ma una somma decisamente superiore, per un periodo di tempo più o meno lungo.
Se, dunque, non si riescono ad accreditare più soldi al mese per un considerevole numero di anni, allora l’adesione al Fondo INPS casalinghe non è conveniente, ma può essere addirittura un ostacolo. In queste ipotesi, si potrebbe pensare a una strada alternativa, come il versamento dei contributi volontari all’INPS, per integrare gli accrediti da lavoro dipendente e avere accesso a un buona rendita dopo i 67 anni di età.