Cambia tutto sull’erogazione dell’Assegno Unico: se non ti prendi realmente cura di tuo figlio, rischi di perderlo: la novità dal Governo.
L’Assegno Unico è una delle misure di assistenza più note tra gli italiani che hanno i figli a carico. Quest’anno non sono mancati gli inconvenienti riguardanti la sua erogazione. Sono tantissimi i genitori richiedenti che hanno subito dei ritardi. Eppure tutti coloro che lo richiedono dovranno fare attenzione a due condizioni. La prima è prestata dai tempi di domanda. Infatti quando la richiesta viene inviata entro il 30 giugno, si possono ricevere tutti gli arretrati.
Invece tutti coloro che hanno già presentato una domanda, hanno inizialmente ricevuto l’Assegno Unico con il minimo importo. Per questa platea di cittadini gli arretrati sono stati già erogati lo scorso marzo. In pochi sanno però che è possibile addirittura perdere il sussidio in questione. Questo avviene quando non ci si prende realmente cura dei propri figli. A chiarirlo ci ha pensato l’ultima comunicazione dell’Inps, che ha chiarito ogni dubbio a riguardo.
Sono diverse le normative relative all’Assegno Unico universale e mettono in luce diversi cambiamenti. Infatti, ora, spetta anche ai genitori affidatari presentare la domanda per questo beneficio. Il recente messaggio dell’INPS, il n. 773 datato 21 febbraio 2024, fornisce le linee guida operative per l’inoltro di tali domande da parte dei genitori affidatari, specialmente quando la famiglia di origine del minore si trova in difficoltà e temporaneamente non è in grado di fornire un ambiente idoneo.
Secondo quanto stabilito dall’art. 6 del D.lgs. 230/2021, la domanda per l’Assegno unico e universale può essere presentata dal tutore o dalla persona affidataria. Questo include anche i nonni per i nipoti, come specificato dall’INPS con la circolare 23/2022. È importante notare che questa possibilità è estesa anche ai casi di affidamento familiare preadottivo, regolato dalla Legge 184/1983. Per presentare la domanda telematica per l’assegno unico, la famiglia affidataria o i patronati devono selezionare l’opzione specifica “Genitore affidatario per affido preadottivo o temporaneo” e allegare il provvedimento di affido.
Una volta accettata la domanda, possono iniziare i pagamenti mensili dell’Assegno Unico e universale, calcolati in base al valore ISEE del minore. È importante notare che il minore in affidamento temporaneo è considerato un nucleo familiare a sé stante, a meno che il genitore affidatario non decida diversamente. La situazione è diversa per il minore in affidamento preadottivo, che fa parte del nucleo familiare dell’affidatario, anche se risulta ancora nella famiglia anagrafica del genitore naturale.
In caso in cui sia già stata presentata una domanda di Assegno unico e universale dai genitori naturali, e ciò impedisca l’inoltro della domanda da parte della famiglia affidataria, l’INPS revocherà la prima domanda e segnalerà eventuali discordanze con la DSU dei genitori naturali in cui è presente il minore.
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