rimandare momento di dormire

Rimandi di continuo il momento di dormire? È un fenomeno sempre più comune: attenzione alle conseguenze

Mai sentito parlare di “Revenge bedtime procrastination”? Forse no, ma si tratta di un fenomeno che potrebbe riguardarvi molto da vicino.

Alzi la mano chi non ha mai avuto la tentazione di posticipare il momento di andare a letto e consegnarsi alle braccia di Morfeo. Può succedere per i motivi più svariati: un film che si vuol finire di guardare o il finale di un libro tutto da leggere, una faccenda domestica da sbrigare a tutti i costi, e chi più ne ha più ne metta. Ma quasi sempre non è una buona idea. E a lungo andare può provocare problemi di salute anche gravi. Ecco perché.

In termini tecnici si chiama “revenge bedtime procrastination”, in parole povere è la tendenza a rimanere svegli la sera più a lungo del dovuto per dedicarci a interessi e attività che non è possibile coltivare durante il giorno. Ma la conseguenza inevitabile è una carenza di sonno, con il rischio di un pericoloso effetto a catena sull’equilibrio psicofisico. Chi pensa che le ore dedicate al sonno siano “sprecate” si sbaglia di grosso: parola di esperto.

Quando il sonno perso ci presenta il conto: le conseguenze

La procrastinazione del sonno può regalarci un senso di benessere e appagamento temporaneo. Ma state pur certi che il giorno dopo ne pagheremo le (spiacevoli) conseguenze. Cali di attenzione, sbalzi di umore, malattie cardiache, ipertensione sono gli effetti più comuni di questo “vizio”, specie se ripetuto per settimane, mesi, anni. Se vi siete riconosciuti nel quadro tracciato finora, sappiate che c’è una soluzione: basta seguire alcune semplici regole.

conseguenze sonno perso
Guai a rimandare all’ultimo momento tutte quelle attività che ci rendono felici e danno senso alla nostra giornata. (Sfilate.it)

Per una corretta igiene del sonno, e dunque uno stile di vita sano, occorre ribilanciare le nostre giornate – al costo di qualche piccolo compromesso – per non rimandare all’ultimo momento tutte quelle attività che ci rendono felici: dalla pausa per un caffè al bar alla breve passeggiata alla telefonata a una persona cara. Si tratta di ritagliarsi spazi – anche minimi – tutti per sé, in modo da ridurre il senso di frustrazione che tendiamo a provare la sera, dopo una giornata tutta dedicata al lavoro e al “dovere”.

A tal fine, può essere utile programmare giorno per giorno una “tabella di marcia” che preveda almeno una parentesi quotidiana di svago (leggere tot pagine di un libro, ascoltare un certo podcast, eseguire una breve sessione di allenamento). Il risultato è garantito: provare per credere!

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