Bisogna davvero temere il picco glicemico di cui tanto si parla? Gli esperti sfatano alcuni miti: ecco tutta la verità.
Nel dibattito nutrizionale sui social uno dei concetti che più emerge è sempre quello del picco glicemico. Ma di cosa si tratta? Ecco quali sono i miti da sfatare secondo gli esperti di nutrizione.
Il picco glicemico è davvero così importante? Con questo termine si intende il livello massimo di glucosio nel sangue raggiunto dopo un pasto, una risposta naturale alla digestione dei carboidrati. Ma questo terrorismo psicologico che viene fatto, secondo gli esperti, non ha alcun senso. Infatti, vi sono validi motivi per non temere assolutamente questi picchi, soprattutto se si è in buona salute e si fa un’alimentazione sana: ecco quali sono.
Secondo diversi esperti in nutrizione il picco glicemico è qualcosa di normale e fisiologico. Dopo i pasti, infatti, avviene il processo naturale dell’aumento di glicemia e insulina, che poi gradualmente diminuiscono. Il corpo umano è progettato per gestire queste fluttuazioni attraverso la secrezione di insulina che serve per regolare il livello di glucosio nel sangue.
Questi picchi non indicano problemi di salute e infatti non ci sono prove scientifiche che indichino una causa di problematiche della salute dovuta a questi picchi. Nei soggetti sani, che seguono una dieta equilibrata, non ci sono quindi questi sbalzi.
Le fluttuazione della glicemia sono problematiche solo in un contesto di dieta ipercalorica o per chi fa una vita troppo sedentaria. Queste possono infatti contribuire all’insulino-resisternza e al diabete di tipo 2. Tuttavia, in un contesto di dieta sana e attività fisica regolare, sono gestiti in modo efficace dall’organismo. Nessun allarmismo inutile quindi!
Chiaramente c’è anche da considerare che le risposte metaboliche variano a individuo a individuo. Sono condizionate dai fattori genetici, dal metabolismo la maggior parte delle persone sane si adatta in modo rapido sana conseguenze. I carboidrati quindi non sono nemici, ma sono cruciali per l’alimentazione perché forniscono energia sana essenziale al cervello. Soprattutto chi fa attività fisica non può darne a meno. Chiaramente sono più salutari quelli complessi perché metabolizzati lentamente.
Insomma è del tutto inutile eliminarli dalli dalla dieta e bisogna. Bisogneremo quindi sempre monitorare i livelli di glicemia se si hanno condizioni di salute particolari come il diabete, ma se una persona non ha alcun problema e ha uno stile di vita attivo e fa una dieta sana non dece temere i carboidrati scelti ma piuttosto privilegiare quelli poco lavorati, gli integrali e mangiarne in quantità non elevate!
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