I distributori automatici sono sempre più diffusi in Italia, ma dando un’occhiata al resto del mondo si possono trovare curiosità assurde
Si inizia ad utilizzarle a scuola, tra un break di corsa e l’altro prima di rientrare per la lezione. Le “macchinette”, come spesso nel nostro Paese vengono chiamate, rappresentano una soluzione rapida e comoda per servirsi di qualcosa che, in quel momento, altrimenti sarebbe troppo difficile da raggiungere.
Si continua così, ad usarle per tutta la vita, magari quando un bar non è a portata di mano o l’attacco di fame arriva all’improvviso per strada. Oltretutto, generalmente, i distributori offrono prodotti a prezzi piuttosto economici, con il vantaggio in più di poterne acquistare anche un singolo pezzo piuttosto che una confezione. Sarà capitato proprio a tutti di utilizzarli almeno una volta, eppure in Italia la scelta è molto ristretta.
Dai primi classici distributori di snack e spuntini, presenti nei luoghi di studio e di lavoro, si è passati a macchinette più ampie e complete, che tuttavia offrono più o meno sempre la stessa tipologia di articoli. Ai classici alimentari, negli anni si è aggiunta una più vasta offerta di bevande, fino ad arrivare a piccoli prodotti ad uso sanitario ed alcuni medicinali. Nulla a che vedere però, con quello che i distributori sono capaci di vendere in giro per il mondo. Spostandosi all’estero si resterà sicuramente sorpresi scoprendo cosa è possibile acquistarvi.
Sebbene possa apparire il simbolo di un commercio moderno, il distributore ha avuto le sue origini molto tempo fa. Basta pensare che già nell’antica Grecia del 219 a.C., una primordiale forma di “macchinetta” permetteva di erogare acqua grazie al peso di una moneta. Ma il vero e proprio distributore non è poi così attuale come si pensa. Nato agli inizi del 1880 nel Regno Unito, permetteva di acquistare piccoli articoli come fiammiferi, saponi o francobolli.
Da quel giorno ad oggi di strada ne ha fatta molta, considerando che ha raggiunto tutto il mondo trasformandosi sempre più. Se in Italia siamo così discreti da accontentarci di semplici crackers e lattine, basterà spostarsi nel regno assoluto delle macchinette per assistere a qualcosa di incredibile. Passeggiando per il Giappone, sarà possibile imbattersi non soltanto in distributori di sushi, tè e zuppe, ma anche in quelli di cravatte, pane in lattina ed ombrelli.
Bisogna fare molta attenzione inoltre, a non sbagliare l’ordinazione, perché si potrebbe finire per ritrovarsi con uno snack di insetti tra le mani. Ma non è solo la terra nipponica, con i suoi oltre 5 milioni di distributori, ad offrire proposte assurde. Spostandosi in Francia, si potranno comodamente comprare con monete e numeretto anche le famose baguette. Per chi può permetterselo invece, negli Emirati Arabi è possibile fare shopping molto più lussuoso.
Dalle macchinette si comprano monete d’oro e oro in foglie, naturalmente pagando con carta di credito. Curiosa e interessante invece, l’idea di ottenere pet food per gli amici animali, meglio ancora se in cambio di bottiglie vuote. É una realtà che esiste ad Istanbul e contribuisce ad aiutare i cani randagi. E se si ha urgenza di splendidi fiori? Si possono trovare tranquillamente nei distributori spagnoli. Ma non si può dimenticare la bellezza. Anche una coccola beauty può essere facile e immediata grazie alle macchinette: in alcuni paesi del mondo funzionano perfettamente quelle in cui infilare la mano, per poi tirarla fuori con una splendida nail art!
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