Scatta l’allarme a seguito delle preoccupanti segnalazioni: due famosissime creme solari non proteggono davvero i bambini, rischio altissimo
L’arrivo dell’estate implica puntualmente la maggiore esposizione ai raggi solari, che si intensificano diventando un vero pericolo. Proteggere la pelle, come numerose ricerche hanno dimostrato, è di fondamentale importanza durante tutto l’anno, anche quando il tempo non sembra essere così soleggiato.
Seppur invisibile infatti, l’azione del sole interviene in maniera negativa aumentando le probabilità di malattie e tumori cutanei, ma anche accelerando l’invecchiamento precoce. A questo si aggiunge anche l’eritema solare, fino ad arrivare alle più gravi e dolorose forme d’ustione. Tutte conseguenze che, durante l’esposizione prolungata come quella che avviene in contesti balneari estivi, si rendono più frequenti.
Ad essere ancora più bisognosi di protezione sono i bambini, la cui pelle delicata e sensibile è costantemente a rischio di scottature e danni cronici. Non è raro dunque, vedere i più piccoli schermati completamente (e giustamente) con spessi strati di creme e lozioni a fattore SPF 50, il più alto e completo. Gli adulti infatti, non fanno altro che affidarsi nella maggior parte dei casi ai marchi più famosi di prodotti dedicati alla protezione solare. Anche in questi casi tuttavia, potrebbe non essere sufficiente per evitare al bambino drammatici effetti. Il test di Altroconsumo lancia il preoccupante allarme.
“Non rispettano il livello di protezione”: Altroconsumo segnala i due famosi prodotti solari
Cospargere il proprio bimbo di bianchissima crema solare è uno dei primi gesti che un genitore compie non appena si arriva in spiaggia. Una prassi che, a quanto pare, potrebbe risultare alquanto inefficace ai fini di proteggere la sua pelle. A lanciare la segnalazione allarmante è stato Altroconsumo, che dopo aver individuato dei prodotti per adulti inefficaci, si è concentrato sull’analisi di quelli specifici per i più piccoli. In particolar modo, a finire sotto esame sono state ben 15 creme solari che dichiaravano sulla loro etichetta una protezione SPF 50+.
I test, effettuati tramite Hybrid Diffuse Reflectance Spectroscopy (metodo che riduce l’esposizione dei volontari agli UV), hanno portato alla luce sconcertanti risultati. “Quando ci sono prodotti che non rispettano il livello di protezione indicato in etichetta, come in questo test, per essere sicuri del risultato vengono ritestati secondo gli standard ISO correnti”, è stato dichiarato poi. Questo, come spiegato, ha portato ad una conferma di quanto sospettato.
Due prodotti molto conosciuti non rispettano il livello di protezione indicato sulla loro confezione e, per di più, contengono componenti che sono ritenuti dannosi. Al loro interno infatti, sono stati individuati ethylhexyl methoxycinnamate e octocrylene, motivo in più che ha portato alla segnalazione al Ministero della Salute e all’AGCM. Si tratta di Nivea Sun Kids Ultra Protect & Play Crema 50+ e Bilboa Bimbi Spray 50+, la cui effettiva protezione risulta corrispondere ad un livello SPF 30. Nulla a che fare dunque, con l’SPF 50+ che viene annunciato sulle loro rispettive confezioni.