Le catastrofi naturali allarmano sulla fine della vita sulla Terra, ma quando accadrà hai un modo per sopravvivere: ecco dove rifugiarsi
“E se la fine del mondo fosse vicina?”, una domanda che l’umanità si è posta diverse volte nel corso del tempo e che, oggi più che mai, diventa ricorrente. Sono state diverse le teorie in proposito, come quella famosa che preannunciava l’arrivo dell’Apocalisse nel dicembre del 2012. Forse perché, in qualche modo, l’uomo ha sempre immaginato che il pianeta che ci ospita possa ribellarsi proprio nel momento in cui nessuno se lo aspetta.
Non si tratta più di una fantascienza così remota, considerando che i disastri ambientali dovuti al drammatico cambiamento climatico si fanno sempre più intensi, mettendo in ginocchio diverse aree del Mondo. Alluvioni, terremoti, tsunami, sono soltanto alcuni dei segni di insofferenza del pianeta, che fanno temere ai più fatalisti l’arrivo della tanto temuta fine. Sarà proprio questo il motivo che ha spinto molte persone a rendere questa ipotesi quanto mai reale, tanto da pensare anche ad una soluzione.
Se la notizia di un’imminente disastro planetario dovesse arrivare in tempo, la scelta più immediata sarebbe quella di fare le valigie. Proprio così, “sloggiare” e rifugiarsi in un luogo della Terra dove tornare poco a poco alla vita sarebbe effettivamente possibile. Per una serie di fattori, un angolo ideale a questo scopo esiste e una ricerca condotta dall’Anglia Ruskin University di Cambridge lo ha rivelato.
Se nella vita c’è chi preferisce godersi ogni attimo, evitando di immaginare le possibili tragedie che potrebbero verificarsi, c’è d’altra parte chi a queste ci pensa continuamente. Lo dimostra anche uno studio svolto nel Regno Unito, grazie al quale è stato possibile scoprire quale posto sulla Terra si dimostra essere il più adatto per rifugiarsi nel caso di un’Apocalisse. Tra le sue caratteristiche c’è l’offrire uno scorcio di natura selvaggia e florida, ma non è soltanto la bellezza del territorio ad essere della sua parte.
Il vero “paradiso terrestre” sarebbe la Nuova Zelanda, un mix ideale di condizioni favorevoli per garantire la sussistenza e l’eventuale ripartenza dopo un evento catastrofico di portata mondiale. Si parla infatti, di zone in cui l’agricoltura procede in modo florido e produttivo, ma ad accompagnarla c’è anche una grande autosufficienza a livello di infrastrutture ed energie.
Una meta ideale dunque, per i turisti che scelgono di provare il senso di isolamento e di tranquillità che soltanto un luogo come la Nuova Zelanda riesce ad offrire. Sulle sue terre convivono ecosistemi e paesaggi suggestivi, che ne fanno la sede perfetta per la vita quotidiana. Non è un caso infatti, che una delle sue città, Auckland, è stata inserita nel 2021 nel Global Liveability Index pubblicato sull’Economist. Meglio quindi, avere un biglietto aereo di sola andata per questo luogo incantato sempre a portata di mano.
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