Compiere un gesto sbagliato all’estero può provocare seri problemi: moltissimi viaggiatori italiani stanno commettendo errori gravissimi
Viaggiare è oggi una delle attività più amate da moltissimi. Facilitata da spostamenti rapidi e immediati grazie ad aerei e mezzi di trasporto di ultima generazione, diventa una prassi quasi quotidiana. Qualcuno non può farne a meno per motivi lavorativi, altri invece non vedono l’ora di farlo per puro svago. Quel che è certo è che imbarcarsi in un luogo ed approdare in un altro (talvolta anche molto lontano) ha sempre il suo fascino.
Uno dei motivi è sicuramente la curiosità della scoperta, soprattutto se si parla di Paesi esteri. Ognuno di essi infatti, per quanto possa apparire più o meno simile al nostro, presenta delle particolari abitudini radicate nella sua stessa cultura. Tutto ciò che in Italia potrebbe apparire “normale” quindi, in un altro luogo del mondo potrebbe essere assolutamente assurdo, o addirittura inaccettabile.
Al contrario, delle consuetudini che in alcuni Stati e culture risultano del tutto naturali, potrebbero scatenare in un italiano delle emozioni molto contrastanti. Prima di mettersi in viaggio verso una destinazione per la prima volta dunque, sarebbe sempre bene informarsi meglio su ciò a cui si andrà incontro. Questo consentirà di evitare delle pessime figure e, nel peggiore dei casi, anche conseguenze gravissime.
Gli italiani hanno le loro caratteristiche e ormai un po’ tutto il mondo ne parla. Dal fare un uso molto intenso della gestualità ad essere delle buone forchette, tutti dettagli che potrebbero rendere un italiano molto riconoscibile all’estero. Una dimostrazione del fatto che le abitudini non sono da sottovalutare, quando ci si approccia da vicino a qualcuno che è cresciuto in un luogo completamente differente. Sono tante le cose che lasciano gli italiani esterrefatti una volta messo piede in un altra nazione.
Basti pensare, innanzitutto, all’aspetto culinario. La cucina è sacra per gli italiani, come lo è per molte altre popolazioni, seppur in maniera differente. Così un turista all’estero potrebbe restare scioccato nel vedere proposti per strada dei prelibati snack a base di insetti in molti paesi dell’Asia. Questi come molti altri piatti per noi inconcepibili sono invece, del tutto normali nelle altre zone del mondo. Anche la modalità stessa di consumazione fa la differenza.
Se noi siamo abituati ad usare le posate, c’è chi da una vita mangia di tutto con le bacchette. Altri ancora, come molti paesi arabi, preferiscono utilizzare le mani. Da non dimenticare poi la gentilezza (per noi forse eccessiva) nell’elargire mance al ristorante. In alcuni stati dell’America e dell’Europa, è praticamente obbligatorio lasciarne una del 20%, a meno che non si voglia passare per dei veri cafoni.
Inevitabile pensare poi al bagno, un altro “regno” in cui le differenze sono abissali. A partire dal famoso cliché del bidet: è vero, all’estero non esiste e per un italiano può essere un vero trauma. Ma non finisce qui, perché in alcuni paesi dell’America Latina è severamente vietato buttare la carta igienica usata nel WC, in quanto impossibile da smaltire dalle tubature. Ecco perché, bisognerà gettarla in un sacchetto che poi sarà eliminato successivamente. E proprio quei gesti che per gli italiani sono parte stessa della comunicazione, possono creare grandissimi disagi.
Negli altri paesi infatti, quelli da noi usati comunemente hanno tutt’altro significato. Un esempio è il classico “ok”, che in Brasile è ritenuto un gesto volgare. Per sicurezza dunque, meglio restare con le mani in tasca. Infine, una volta all’estero, bisogna sempre tenere presente ciò che è consentito fare in pubblico. I romantici che amano “sbaciucchiarsi” per strada, potrebbero procurarsi una salatissima multa, se lo fanno a Dubai o in Malesia. A Singapore inoltre, ci si può scordare di masticare il chewing-gum, vietato dalla legge. La più particolare differenza però, è quella che riguarda la Cina. Qui infatti, ricordatevi di non usare il fazzoletto per il naso in pubblico. É considerato veramente disgustoso.
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