In vista delle vacanze estive, moltissimi turisti stanno ricevendo un avvertimento molto chiaro: non bisognerebbe mai andare in queste zone
Il mondo del turismo è in continua crescita. Ogni anno milioni di persone programmano con largo anticipo o con soluzioni last-minute, le loro vacanze. Il momento delle ferie è sempre il più atteso dell’anno, soprattutto se si tratta dell’estate, perché rappresenta finalmente il tanto atteso break dallo stress quotidiano. L’idea è quella di cercare dunque, la location che meglio si presta alle proprie esigenze e ad un obiettivo unico: il relax.
Un tempo ci si affidava alle agenzie di viaggi, che offrivano ai propri clienti proposte personalizzate tra le mete a disposizione. Una valida alternativa, era anche il passaparola. Chi per caso aveva scoperto qualche angolo di paradiso ideale per le vacanze, non faceva altro che parlarne con amici e conoscenti, fornendo magari lo spunto per l’estate successiva.
Oggi invece, lo stesso meccanismo trova piena espressione attraverso i social. É sufficiente pubblicare nel proprio profilo un meraviglioso scatto di un panorama, per invogliare i follower e chi si trova a vederlo, a “copiare” l’idea. “Se un luogo è così bello, perché non andarci?”. Il tutto è così immediato da rendere in breve tempo popolari anche piccole zone che, soltanto poco tempo prima, erano del tutto sconosciute. Un problema con cui queste realtà si trovano ad avere a che fare quando il processo si trasforma in “overtourism”. Quest’anno una famosa località è passata ad una vera “minaccia”.
Piccole città prese d’assalto dai turisti, zone naturali paradisiache che vengono deturpate dal sovraffollamento. Uno stress a cui molte destinazioni estive non riescono più a far fronte. Ecco perché, già dall’estate 2023, l’isola di Maiorca ha deciso di passare alle maniere forti. La perla delle Baleari infatti, da diverso tempo si trova a dover affrontare orde di giovani vacanzieri in cerca di divertimento, dovendo successivamente raccoglierne i cocci.
Rifiuti sconsiderati, caos, disagi per la natura e per gli abitanti del luogo. Maiorca ha scelto proprio il mezzo dei social, con il quale il turismo in genere viene incoraggiato, per lanciare lo scorso anno una campagna di sensibilizzazione. “Non taggare questa spiaggia”, si leggeva nel messaggio circolato in rete, mirato ad evitare che le folle si riversassero attirate dalle incantevoli immagini del posto. Uno slogan che, nel 2024, si è tradotto in centinaia di adesivi distribuiti dall’amministrazione ai residenti, che si sono impegnati nell’attaccarli in giro per la zona.
Se i social dunque, sono attualmente i maggiori responsabili dell’overtourism, Maiorca è passata ad abbattere il problema alla radice. L’unico modo sembra essere quello di vietare (o perlomeno scoraggiare) la condivisione delle foto più belle del viaggio con il web, togliendo così la possibilità di far nascere la voglia di seguire le proprie orme. “Il sovraffollamento colpisce innanzitutto noi residenti, rendendo il soggiorno più costoso e peggiorando la nostra qualità della vita, ma a risentirne sono anche i turisti”, ha commentato Virginia Moll al giornale Ultima Hora.
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