La Commissione europea ha recentemente annunciato una serie di misure che potrebbero avere un impatto significativo sul costo dei prodotti acquistati attraverso piattaforme online cinesi come Temu, Shein e AliExpress.
Queste azioni, mirate a contrastare le pratiche commerciali ritenute sleali, potrebbero segnare la fine dell’era degli acquisti a basso costo per i consumatori europei.
Inizialmente, l’attenzione si è concentrata sull’imposizione di dazi compensativi provvisori sulle importazioni di veicoli elettrici a batteria dalla Cina. Questa decisione è stata presa in seguito a un’indagine antisovvenzioni avviata lo scorso ottobre dalla Commissione Europea.
L’indagine ha evidenziato come la catena del valore dei veicoli elettrici in Cina beneficia di sovvenzioni ingiuste, minacciando così l’economia dei produttori europei. Di conseguenza, il costo delle auto elettriche cinesi potrebbe aumentare fino al 38%.
Parallelamente alla questione dei veicoli elettrici, Bruxelles sta valutando l’introduzione di nuovi dazi doganali specificamente mirati ai prodotti venduti da rivenditori online cinesi come Temu, Shein e AliExpress.
Secondo quanto riportato dal Financial Times, questo piano nasce dall’esigenza di arginare l’inondazione del mercato europeo con articoli di bassa qualità provenienti dalla Cina. La soglia attuale per gli acquisti online esenti da dazi è fissata a 150 euro; una soglia che ha permesso un notevole aumento delle importazioni minori da piattaforme cinesi.
Una delle misure proposte include la modifica delle politiche de minimis riguardanti i pagamenti IVA per le grandi piattaforme online.
Dal 2021 tutti i pacchi inviati nell’UE sono soggetti al pagamento dell’IVA; tuttavia, sono ancora esenti da dazi doganali se il loro valore non supera la soglia stabilita. L’introduzione obbligatoria della registrazione per i pagamenti IVA indipendentemente dall’importo mira a colmare questa lacuna.
Di fronte alle possibili nuove regolamentazioni europee, rappresentanti delle aziende interessate hanno espresso il loro punto di vista.
Sia Shein che Temu hanno dichiarato il loro supporto agli sforzi volti a riformare le politiche de minimis in modo equo. Anche AliExpress si è mostrata collaborativa con i legislatori UE per assicurarsi che le sue operazioni rimangano conformi alle normative vigenti.
Queste mosse regolamentari non sono isolate all’Europa; anche altri paesi stanno considerando misure simili per proteggere le proprie economie dalla concorrenza sleale esterna.
Per esempio, l’Indonesia sta valutando l’introduzione di pesanti dazi su alcune mercanzie cinesi per prevenire fenomeni deindustrializzazione interna.
Tuttavia, mentre queste politiche mirano a proteggere i produttori locali ed equilibrare il commercio internazionale, esse potrebbero anche portare a un aumento dell’inflazione importata in Europa con conseguenze dirette sulle politiche monetarie della BCE e della Fed.
Mentre gli sforzi normativivi dell’UE cercano un equilibrio tra protezionismo economico e accessibilità del mercato per i consumatori europei, rimane chiaro che il panorama degli acquisti online sta entrando in una nuova era caratterizzata da maggior controllo regolamentativo ed economico.
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