Tra le ultime tendenze che stanno riscuotendo un notevole successo vi è lo skin gritting, una tecnica di pulizia profonda del viso che promette risultati sorprendenti nella rimozione di punti neri e comedoni.
Il mondo della cosmetica e della cura personale è in continua evoluzione, alla ricerca di metodi sempre più efficaci per mantenere la pelle sana e luminosa.
I vantaggi offerti dallo skin gritting sono molteplici: oltre a garantire una pulizia profonda della pelle, questo trattamento si rivela essere economico e veloce. Con pochi prodotti è possibile ottenere risultati paragonabili a quelli di una seduta facial professionale. Inoltre, essendo indolore, rappresenta un’alternativa preferibile rispetto ad altri metodi più aggressivi.
Lo skin gritting è particolarmente indicato per chi presenta numerosi comedoni e punti neri, specialmente su guance, naso e mento. È ideale per chi possiede una pelle mista o grassa e dispone di almeno 30 minuti da dedicare al trattamento. Tuttavia, va eseguito con moderazione seguendo attentamente le modalità d’applicazione dei prodotti per evitare irritazioni o danneggiamenti cutanei.
Lo skin gritting si basa sull’utilizzo combinato di un olio detergente, una maschera a base di argilla e un panno in microfibra. Questa procedura mira a solubilizzare sporco, sebo e impurità presenti nei pori della pelle, facilitando così la rimozione dei comedoni senza ricorrere a metodi dolorosi come il “pimple popping”. La popolarità dello skin gritting sui social media testimonia l’efficacia di questo metodo, soprattutto per chi non ha effettuato trattamenti estetici da tempo o ha avuto esperienze negative con altri tipi di pulizie del viso.
La procedura prevede innanzitutto un massaggio facciale con un olio non comedogenico seguito dalla rimozione dell’eccesso con una salvietta umida. Successivamente si applica una maschera all’argilla lasciandola agire per circa 10-15 minuti prima del risciacquo con acqua tiepida. Un secondo massaggio più lungo aiuterà poi i punti neri a emergere facilmente senza necessità di pressioni forti. Infine si asciuga l’olio residuo con un panno in microfibra.
Per lo skin gritting sono consigliati oli non comedogenici come quello minerale, di girasole o canapa tra gli altri; tuttavia è importante valutare la propria tipologia cutanea prima dell’utilizzo specificando gli oli da evitare in caso di predisposizione alla formazione dei comedoni.
La frequenza raccomandata varia in base al tipo di pelle: da 1-2 volte al mese per le pelli normali/miste/grasse fino ad 1 volta al mese o meno per quelle sensibili.
Lo skin griting rappresenta uno strumento prezioso nell’ambito della cura personale quotidiana offrendo benefici tangibili nella lotta contro i puntini neri pur richiedendo attenzione nella scelta degli ingredienti utilizzati nel processo.
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