La crema del caffè espresso, quella lucida emulsione che corona la nostra tazzina, è diventata un simbolo di qualità e maestria nella preparazione di questa bevanda. Cerchiamo di scoprire tutto su questa bevanda.
Ma cosa c’è di vero dietro l’affermazione che un buon caffè si riconosce dalla crema che sostiene lo zucchero?
Questa credenza popolare, diffusasi ampiamente tanto da essere considerata quasi una leggenda metropolitana, nasconde in realtà una verità parziale.
L’origine della crema dell’espresso risale agli anni ’40 del Novecento grazie ad Achille Gaggia. La sua invenzione ha rivoluzionato il modo di bere il caffè, trasformando l’espresso da una bevanda simile alla moka a quello che oggi conosciamo come “crema caffè naturale”.
Il successo fu tale che questa nuova versione dell’espresso soppiantò quella tradizionale, diventando oggetto di vera e propria ossessione per consumatori e professionisti del settore.
Nonostante la convinzione diffusa, avere una bella crema non è sinonimo assoluto di qualità. La preparazione dell’espresso perfetto è un processo complesso influenzato da numerosi fattori: dalla quantità e tipo di polvere usata alla temperatura dell’acqua, dalla freschezza della tostatura alla tipologia di macchina utilizzata.
Tutti questi elementi devono trovare un equilibrio per ottenere un risultato eccellente.
Per valutare la qualità della crema – e quindi indirettamente del caffè – bisogna prestare attenzione a diversi aspetti:
Il colore: Una tonalità intermedia tra il marrone scuro e il giallo con eventuali striature leggere suggerisce una buona estrazione.
La consistenza: Una superficie lucida ed elastica indica solitamente l’utilizzo di Arabica; al contrario, una consistenza più vaporosa può segnalare la presenza significativa di Robusta.
Il gusto: Assaggiare la crema isolatamente può rivelarne caratteristiche amare e astringenti; quindi non sempre più crema equivale a migliore qualità.
Lo spessore: Uno spessore moderato ed elastico suggerisce freschezza nella tostatura e uso prevalente di Arabica; uno spessore maggiore o minore può indicare rispettivamente l’utilizzo predominante di Robusta o problemi nella preparazione.
La durata: Una breve persistenza della crema può segnalare problemi nell’estrazione o nella qualità del caffè stesso.
Mentre la presenza della cremina sul nostro espresso rimane un piacevole attributo visivo e olfattivo, essa rappresenta solo uno degli aspetti da considerare nella valutazione complessiva della bontà del nostro amato caffè.
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