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Dopo i 50 anni non si può più parlare di bellezza? Ma chi lo dice, arriva la silver generation

Mai come adesso e nel periodo in cui viviamo, è d’obbligo parlare di silver generation: la bellezza è un concetto ancora sradicato dall’età che avanza?

Un giorno ti guardi allo specchio e la tua pelle è tonica, il colore dei tuoi capelli è puro e uniformato, le labbra rimpolpate e gli occhi assolutamente splendenti. Questo accadrà per molto tempo, fin quando un altro giorno, forse il più fatidico di tutti, il tuo sguardo verrà colpito da un minuscolo filo argentato proveniente dal cuoio capelluto. Da lì susseguirà un’analisi attenta del proprio riflesso e come per magia apparirà qualche ruga, il collo non sembrerà più liscio come quello di una volta e si verrà letteralmente risvegliati da quello che sembrava solo un sogno: eccoti nei tuoi 50/60 anni, nuovamente.

E due sono le cose che ogni donna può fare: accettarlo oppure no. Non che una o l’altra soluzione siano in qualche modo migliori e peggiori tra loro, anzi, né una né l’altra sono giuste o sbagliate, tuttavia i tempi stanno cambiando e potremmo dire, grazie al cielo, che con la silver generation tante donne stanno riscoprendo la propria sensualità che cresce. Quella chioma con pennellate sale e pepe non fa più paura, quella ruga in più sul bordo labbra è un segno sfoggiato con fierezza, il braccio non più propriamente sodo è segno di fatica, maturazione e svolta.

Ma perché è importante parlare di silver generation? Come possiamo diffondere quel messaggio importante fatto di una bellezza naturale, non legata al look, ma nel vero senso del termine? Invecchiare è per l’appunto naturale, non lo è piuttosto fare i conti con questo processo. E le modelle che ad oggi sfoggiano con orgoglio i segni del tempo non sono poche. E ci insegnano qualcosa di molto, ma molto importante.

Come la silver generation può far cadere il velo dell’ipocrisia: volersi bene sempre, con tutte le rughe

Creme anti-age, sieri miracolosi, poi ancora tinte coprenti, guaine contenitive e modellanti, intimo furbo e molto altro. Concetti che fino a 10 anni fa erano costanti non solo nelle pubblicità di mezzo mondo, ma anche nelle varie proposte di moda. L’età che avanzava in un uomo era nota di saggezza e seduzione, in una donna era il decadimento della propria bellezza e sensualità. Ad oggi le cose, ce lo auguriamo, sono fortemente cambiate e questo è sicuramente merito della silver generation.

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Sarah Jessica Parker, che non ha mai avuto paura di mostrare lo scorrere del tempo (Foto Ansa) – sfilate.it

Dall’inglese potremmo tradurlo come la generazione argento, ovvero quelle ex modelle, attrici, cantanti che non solo hanno saputo accettare i segni del tempo che inesorabilmente passa, ma ne hanno fatto nota di merito, orgoglio e persino nuova sensualità. Nonostante la società abbia imparato a scardinare fortemente alcuni cliché e vecchi retaggi, si sente ancora troppo parlare di ringiovanimento. Ma in fondo cosa è questo ringiovanimento e soprattutto perché si dovrebbe ringiovanire?

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Anche Naomi Campbell tra le silver models (Foto Ansa) – sfilate.it

Anna Magnani, l’immensa, una volta disse: ‘Lasciami tutte le rughe, non togliermene neppure una. Le ho pagate tutte care. Ci ho messo una vita a farmele!‘, diventando frase iconica ovunque. Ma forse, quel che Anna voleva davvero significare, non era più una ruga fisica, quanto spirituale. Una donna che sa di essere cresciuta e ‘invecchiata‘, ha raccolto quell’esperienza sincera di vita da permetterle di affermare qualsiasi forma di indipendenza, mentale, fisica, sociale, comunitaria. E nell’immediato questa consapevolezza prende una forma tutta diversa e originale.

Accettare la propria chioma argentata, quel fisico un po’ più rilassato, non significa aver perso nulla. Piuttosto si perde nell’attimo in cui si lascia vincere chi, dal suo pulpito, è in grado di definire cosa sia la bellezza. Ne è qualche esempio prezioso personalità quali Kim Katrall, Sarah Jessica Parker, Emma Thomson, Jamie Lee Curtis, persino Naomi Campbell e Andie MacDowell, che fu tra le prime modelle a sfilare sui red carpet con la ‘criniera‘ griglia, argentata, ancora sporcata da un vecchio castano, con un insieme stilistico di una sensualità mozzafiato.

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Andie Macdowell, tra le prime modelle a sfoggiare il silver cut (Foto Ansa) – sfilate.it

Nascono nuovi brand di make up e moda anche dalle silver models, pensati non più per nascondere, ma per esaltare, non più per ringiovanire, ma per rinvigorire. Ecco quindi che il rimasuglio di un biondo accennato si mescola dolcemente a pennellate avorio e silver, ecco che le scollature degli abiti rimangono a favore di forme e silhouette avvolgenti e sfiziose, ecco che il trucco non maschera, ma esalta. Pamela Anderson recentemente è stata criticata durante le sue apparizioni delle Fashion Week sul suo look no make up. E lei, di contro, ha semplicemente esordito con un ‘Non posso più stare tre ore su una sedia per farmi truccare. Voglio solo vedere i vestiti‘, confermandoci quanto una donna, dopo la consapevolezza, è forte.

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Pamela Anderson, che ad oggi non vuole più truccarsi (Foto Ansa) – sfilate.it

Per questo parlare di silver generation è adesso tra le cose migliori in assoluto, per un rapporto a tu per tu con quella consapevolezza sopracitata. Si è belle sempre, si è belle ancora, si sarà belle anche con altre cento rughe in più. E ricordiamoci che, come si suol dire, la bellezza sta sempre negli occhi di guarda. Compresi i nostri.

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