I modelli più trendy e chic di pelliccia per questo inverno 2025: preziose, morbidissime e tutte da scoprire!
Il concetto di pelliccia negli ultimi anni è fortemente cambiato: se da una parte rinunciare alla profonda eleganza di un visone o di una volpe è fuori discussione, dall’altra si è invece ampiamente dibattuto il tema della crudeltà sugli animali, definendo pertanto il capo come obsoleto, inefficace in termini di stile. Ecco quindi che i migliori brand hanno ampiamente abbracciato la filosofia cruelty free, producendo pellicce incredibilmente belle, in modo del tutto sintetico. Questo è piaciuto non solo agli ambientalisti e i vari comitati animalisti del globo, ma anche nel più piccolo a chi semplicemente adorasse il capo spalla, rinunciandoci nell’ottica del rispetto sull’animale.
Troviamo quindi un concetto rinnovato, molto più fresco e raffinato della classica pelliccia, che certamente riprende un po’ le linee sfiziose anni 80 e 90, ma con una nota di merito molto moderna, all’avanguardia senza abbandonare quel pizzico retrò che in fondo piace molto. E i modelli di pelliccia per questo inverno 2025 sono davvero tanti, bellissimi e per ogni occasione. E non possiamo far altro che mostrarveli!
Come detto, sembra proprio che in questo inverno la pelliccia si sia letteralmente ‘rifatta il pelo‘: parlavamo prima di una sorta di contrapposizione equilibrata tra l’aspetto retrò più tipico delle linee anni 80 e 90, con la modernità per eccellenza. Ecco quindi che al tatto non si vuole replicare più l’effetto animale, quanto nuove esperienze del tutto tattili morbide, rinfrescate, che di conseguenza depennino dalla mente l’associazione animale/moda, creando qualcosa di estremamente unico. Troviamo però quelle lunghezze delle passerelle di un Versace fine anni 90 o di un Gucci, sino ai piedi certamente, ma anche tagliate alla vita o ai fianchi, come possiamo notare in qualsiasi visone ‘della nonna’.
In tema Haute Couture, Stella McCartney rivoluziona di gran lunga il concetto di pelo, lasciandolo furry ovviamente, ma più sui lineamenti morbidi lanosi e cotonati, la morbidezza è l’elemento chiave che contraddistingue la pelliccia, in ottica tutta rinnovata. L’effetto finale è quindi annodato, sferruzzato, quasi squisitamente disordinato, con colli ampi e sofficissimi, maniche allungate e che si perdono in un caldo abbraccio con spalla e mani, ampiezze gradevoli e svasature finali che riprendono quasi i disegni Disney di regine intente a camminare tra i corridoi del proprio castello, con questo mantello che faccia fatica a seguirle.
Luisa Spagnoli, vera rivelazione di quest’anno, sembra invece aver prodotto pellicce maxi per donne mini, ma solo nell’aspetto: colli esagerati, spalle voluminose, maniche quasi a pipistrello che lasciano libertà di movimento a mani e polsi, la pelliccia nella sua interezza sembra quasi non chiedere neppure la necessità di chiusure per quanto risulti avvolgente dall’inizio alla fine. Tra i brand di nuova generazione invece, Vivetta propone linee molto retrò anni 20 e 30, la pelliccia non è semplicemente un capo spalla, ma quell’accessorio importante che permette di scoprire le spalle, sedurre con un decolleté appena accennato.
Persino Armani non rimane in silenzio davanti all’esigenza di proporre un effetto pelliccia senza pelliccia, garantendo il suo incredibile stile: lunghe, semplici nelle linee ma effetto tenderly di gran lunga garantito. Le colorazioni riprendono quasi un’aurora boreale delicata sulle nuances del grigio, del violaceo, del nero e del blu, ma anche semplicemente del panna, del beige e dell’avana, fondendosi liberamente insieme in un rapporto a tre e/o a quattro e più poco dominante, quanto piuttosto collaborativo.
Spostandoci invece un attimo sul pret-à-porter, aziende dal calibro di Zara da anni si impegnano nella produzione di pellicce sintetiche cruelty free, rendendo il capo spalla accessibile a tutte e tutti, di qualsiasi generazione. Al tatto la morbidezza si percepisce quasi sin dentro l’anima e la presenza di elementi casual quali cappucci, tasconi e polsini rende il tutto sicuramente meno impegnativo, ma comunque aggraziato. Siamo finalmente dinnanzi a un’era diversa, che promette stile senza sofferenza. E questo ci piace parecchio!
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