Chi ha tempo non aspetti tempo, dicevano gli antichi. Ma come possiamo gestire al meglio il nostro tempo senza sprecarlo? Esiste una regola che ci viene in aiuto.
Quante volte ci ritroviamo a desiderare giornate più lunghe, ore che si allungano magicamente per poter incastrare tutto quello che vorremmo fare? Eppure, anche con ventiquattr’ore a disposizione, ci sentiamo spesso in affanno, sempre un passo indietro rispetto alla nostra lista di cose da fare. Forse è colpa del mondo moderno, con le sue notifiche incessanti e le mille distrazioni, o forse è semplicemente una questione di come percepiamo il tempo. Ma è davvero una questione di tempo che non è abbastanza o è che non lo stiamo sfruttando al meglio?
Spesso ci perdiamo in abitudini poco profittevoli o rimandiamo compiti che richiedono meno sforzo di quanto pensiamo. Un po’ come quando apriamo il frigorifero cercando qualcosa e poi ce ne andiamo senza aver deciso nulla…il tempo è passato, ma non lo abbiamo davvero usato. È qui che entra in gioco la “regola dei due minuti”, una piccola intuizione che può fare una grande differenza. Non è magia né una formula complessa, ma un modo pratico ideato dal coach e consulente David Allen. Scopriamo insieme di cosa si tratta.
Parliamo di David Allen, esperto di produttività e consulente di fama mondiale, che ha dedicato la sua carriera a studiare il modo in cui le persone gestiscono il loro tempo e le loro priorità. Dichiarato da Forbes Magazine uno dei 5 migliori coach esecutivi, iniziò il suo percorso un po’ per caso quando la Lucky Corporation gli affidò lo sviluppo di un programma di formazione per manager e dirigenti che ebbe subito un grande successo. Da studente di storia, si ritrovò nel mondo della formazione.
La svolta definitiva arrivò con la pubblicazione del suo libro “Getting Things Done” – in italiano “Detto, fatto!” – nel 2001, un testo che ha rivoluzionato il modo di concepire la produttività personale. Allen propone un metodo semplice ma radicale, basato sull’idea che la mente non è un baule da riempire con idee da fare in un secondo momento, ma è fatta per elaborarle.
Durante un’intervista, Allen stesso ha spiegato l’origine del suo metodo: «Il metodo GTD è nato in modo piuttosto casuale. Il responsabile delle risorse umane di una grande azienda notò il mio approccio e i risultati che produceva e mi chiese di progettare un programma di formazione basato su quello che avevo sviluppato. Da lì è iniziato tutto».
L’aspetto fondamentale del suo metodo è quello di agire prontamente. Hai un’idea? Mettila subito in pratica. Questo approccio consente di catturare ogni pensiero, elaborarlo e risolverlo, così da evitare che occupi spazio mentale inutilmente. Il fulcro del metodo di Allen è l’organizzazione degli impegni in cinque fasi: catturare, chiarire, organizzare, riflettere e agire. Può essere applicato a tutto, non importa quanto complessa o semplice sia la tua giornata.
Nel corso degli anni, il metodo di Allen ha raggiunto milioni di persone in tutto il mondo. Per lui è quasi una missione, «Continuo a condividere queste informazioni con le persone perché possono essere davvero trasformative per chi le mette in pratica. Finché potrò, continuerò a farlo, perché lo trovo gratificante e creativo», dice.
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