Un addio vibrante e colorato a Rosita Missoni, regina del Made in Italy. Tra ricordi, omaggi e commozione, il mondo della moda si stringe intorno alla sua famiglia per celebrare una donna straordinaria.
Rosita Missoni, icona della moda italiana e pioniera del Made in Italy, è stata salutata per l’ultima volta nella Basilica di Sant’Ambrogio a Milano, con una cerimonia tanto emozionante quanto rappresentativa del suo spirito creativo. La bara, decorata dai nipoti con cuori, fiori e sirene e avvolta in un drappo con le celebri fantasie geometriche della Maison, è stata il simbolo di un’esistenza dedicata alla bellezza, al colore e alla famiglia.
Tra i banchi della chiesa, gremiti di familiari, amici, dipendenti e semplici ammiratori, si respirava il calore umano che Rosita sapeva trasmettere. Le dediche dei suoi collaboratori appese su un albero simbolico, le corone di fiori firmate da grandi nomi come Armani e Biagiotti, e la presenza di autorità del mondo della moda e della politica hanno reso omaggio a una donna che ha intrecciato fili di passione, stile e innovazione nel tessuto culturale italiano.
Nel suo discorso, Monsignor Giulio Dellavite ha paragonato Rosita a una rosa, simbolo di eleganza, forza e amore: “Una rosa incanta per i suoi colori, colpisce per la delicatezza e porta con dignità le sue spine.” Questo paragone non è casuale… sulle sedie della basilica, ogni partecipante ha trovato una rosa, un gesto intimo e poetico voluto dalla famiglia per ricordare la stilista.
Non solo una designer visionaria, ma anche una donna capace di trasformare un sogno familiare in un’impresa iconica. Con il marito Ottavio, Rosita ha portato nel mondo un concetto di moda che mescolava arte e praticità, rendendo il marchio Missoni sinonimo di Made in Italy.
Non poteva esserci addio più adatto e personale di quello visto a Sant’Ambrogio: ogni dettaglio, dalla bara alle dediche dei nipoti, ha raccontato la personalità di Rosita. “La più radiosa mai esistita”, recitava il biglietto d’invito alla cerimonia, e il mondo della moda sembra essere d’accordo.
Carlo Capasa, presidente della Camera Nazionale della Moda, ha sottolineato quanto Rosita abbia significato per il settore: “Ha aperto la strada per tante donne, non solo con le sue creazioni, ma anche con il suo modo di essere: discreta, ma profondamente umana.”
Oggi la Maison Missoni è nelle mani dei figli Angela e Luca, e Rosita Missoni ha lasciato un vuoto difficile da colmare. Ma se il Made in Italy è ciò che conosciamo oggi, è anche grazie a donne come lei, che hanno saputo intrecciare sogni e realtà con i fili più colorati.
“Buon paradiso, Rosita”, vogliamo augurarle, proprio come le ultime parole che le ha rivolto il Monsignore.
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