Fashion Week: tutti ne parlano, ma sai davvero cosa c'è dietro? 3 curiosità che ti sorprenderanno - sfilate.it
Cosa c’è dietro il fascino delle Fashion Week? Dalla storia sorprendente di questi eventi iconici alle curiosità meno conosciute, scopri tutto su sfilate che durano minuti ma definiscono il futuro della moda.
Solo pochi giorni fa abbiamo assistito al trionfo di Giorgio Armani alla Milano Fashion Week. Ma non è solo il capoluogo lombardo l’unica cornice della moda, anche Parigi, Londra e New York si prendono il loro posto durante queste occasioni. Nel corso degli anni, le passerelle di queste città non si sono limitate a mettere in scena numerosi abiti, ma hanno accolto un parterre di celebrità, artisti, e influencer da capogiro.
Pensiamo all’apparizione di Lady Gaga per Thierry Mugler, Rihanna sul palco di Parigi o Zendaya che incanta tutti a Milano. E non sono solo i nomi del presente a scrivere la storia. Basta ricordare la leggendaria partecipazione di icone come Audrey Hepburn alle sfilate di Givenchy o la magnetica presenza di Grace Jones negli show più audaci degli anni ’80.
Non c’è dubbio che le Fashion Week siano ormai molto più di semplici sfilate di moda per addetti ai lavori. Da evento tecnico e riservato, sono diventate una piattaforma globale capace di influenzare interi settori, dalla cultura pop all’economia. Sono una macchina complessa, gli stilisti lavorano mesi per mettere in scena una sfilata che, nella maggior parte dei casi, dura solo 10-15 minuti. Per chi è fuori dal settore, può sembrare assurdo, ma ogni minuto di quei momenti è studiato per fissare nuove tendenze che detteranno legge durante l’anno.
Negli anni passati, noi comuni mortali potevamo vedere qualche scatto delle sfilate solo su qualche rivista di settore. Ma oggi questi eventi non si limitano a un pubblico di esperti o buyer come in passato. Parliamo di un’accessibilità allargata grazie alla digitalizzazione. Dirette streaming, social media e contenuti dietro le quinte offrono a milioni di persone uno sguardo esclusivo su un mondo che, fino a qualche decennio fa, era quasi impenetrabile. Nonostante questo, l’accesso fisico agli eventi rimane esclusivo, rendendo la prima fila un sogno per molti appassionati.
Sappiamo che tutto ebbe inizio nel 1943 a New York, durante la Seconda Guerra Mondiale. Strano, vero? Eppure, fu proprio il clima difficile di quegli anni a spingere il governo americano a organizzare un evento che non solo distraesse dal conflitto, ma che soprattutto promuovesse la moda locale, resa necessaria dall’impossibilità di importare capi dall’Europa, in particolare dalla Francia. Parigi era irraggiungibile in quel periodo. La Francia era occupata dalla Germania nazista, e ciò rese difficili o addirittura impossibili i normali scambi commerciali e culturali con il resto del mondo, in particolare con gli Stati Uniti.
Questa situazione portò all’interruzione delle importazioni di moda e tessuti di lusso francesi, che all’epoca rappresentavano il cuore dell’haute couture mondiale. I buyer e gli acquirenti americani, che tradizionalmente si recavano a Parigi per acquistare capi esclusivi o trarre ispirazione, non potevano più accedere alla capitale francese. New York colse l’occasione per rafforzare la propria identità stilistica, dando vita alla prima Fashion Week della storia.
Dopo il successo del modello newyorkese durante la guerra, Parigi riprese il suo ruolo centrale nel mondo della moda, organizzando le prime sfilate di haute couture nel 1945. Ma fu l’Italia, pochi anni dopo, a fare un passo decisivo per consolidare il proprio posto nella mappa della moda mondiale. Il 12 febbraio 1951, Giovanni Battista Giorgini organizzò a Villa Torrigiani, a Firenze, il First Italian High Fashion Show. Questo evento segnò la nascita del concetto di Made in Italy, con nomi come Emilio Pucci, le Sorelle Fontana e Schuberth che misero in mostra la maestria italiana. La Camera Nazionale della Moda Italiana, fondata nel 1958, contribuì ulteriormente a far brillare la moda italiana.
Ma quali sono i prossimi eventi? Per il 2025, ecco le date principali già fissate:
Non resta che attendere queste sfilate che sono nate da necessità storiche e culturali ma che oggi si sono trasformate in un sistema complesso, capace di influenzare non solo la moda, ma anche la cultura, l’economia e il costume.
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