Un attore italiano ha mosso i primi passi in Sex and the City ed è oggi tra i protagonisti del Grande Fratello. Chi è e cosa ha fatto nel frattempo?
Negli anni ’90 e 2000, una serie televisiva riuscì a incarnare l’essenza della moda, del romanticismo e dell’emancipazione femminile: Sex and the City. Ambientata nella pulsante New York, lo show raccontava le vite intrecciate di quattro amiche, ognuna con un approccio unico alla vita, all’amore e – soprattutto – alla moda. Per molti, lo show è stato più di un semplice intrattenimento, diventando un manifesto per chi voleva sentirsi libero di esprimersi attraverso lo stile e le proprie scelte di vita.
Sex and the City si addentrava nei temi tabù del periodo, esplorando la complessità delle relazioni umane con una sincerità disarmante. In quel mondo fatto di luci e ombre, anche le comparse giocavano un ruolo fondamentale nel dare vita all’universo caotico e vibrante di Manhattan. E chi avrebbe mai pensato che uno dei giovani volti di quel tempo avrebbe intrapreso un percorso così inaspettato, trasformandosi in un protagonista della TV italiana di oggi?
Nel 2000, un giovanissimo Luca Calvani compariva brevemente in uno degli episodi della serie, precisamente il secondo episodio della quarta stagione intitolato “What’s Sex Got to Do with It?”. All’epoca, probabilmente, il suo nome non avrebbe detto nulla al pubblico italiano o internazionale, ma quella piccola apparizione è stata il trampolino di lancio per una carriera che, tra alti e bassi, lo avrebbe portato molto lontano. Ma quanto è cambiato Luca da quella prima esperienza?
Uno dei momenti di svolta della sua carriera è arrivato grazie a Ferzan Özpetek, che lo ha diretto ne Le Fate Ignoranti, una pellicola che ha segnato un’epoca per il cinema italiano grazie al modo in cui ha esplorato con sensibilità i rapporti umani e i legami familiari. Ma Calvani ha saputo lasciare il segno anche in ambito internazionale, partecipando al cast del film di Woody Allen To Rome with Love, dove, anche se in un ruolo marginale, ha avuto l’occasione di confrontarsi con un set dal respiro globale.
L’abbiamo visto anche in Maschi contro Femmine di Fausto Brizzi e pochi anni fa ha lavorato a Drift insieme a volti del calibro di Cynthia Erivo. Si tratta di un dramma ambientato su un’isola greca, con un focus intimo e profondo sulla storia di una giovane donna rifugiata, che cerca di ricostruire la propria vita dopo un tragico passato.
Oggi vediamo Luca come concorrente del Grande Fratello 2024. Non è il primo reality a cui partecipa, già nel 2006 fu vincitore dell’Isola dei famosi. Forse non tutti ricordano il suo volto sul set di Manhattan, ma di sicuro oggi è un volto noto della tv. Durante la presenza della casa, Luca ho avuto modo di raccontare aspetti intimi della sua vita come la relazione con il compagno Alessandro Franchini. Non sono mancati anche i momenti di tensione con altri concorrenti come con Lorenzo Spolverato ma anche con Jessica Morlacchi.
Ritorniamo all’apparizione di Luca nella serie americana. Quando si parla di Sex and the City, è impossibile non pensare al suo impatto esplosivo su moda e cultura pop. La serie, iniziata nel 1998, ha reso la moda un vero strumento narrativo. Ogni capo indossato da Carrie Bradshaw – interpretata da Sarah Jessica Parker – e dalle sue amiche raccontava una storia. Patricia Field, la mente brillante dietro i costumi, ha trasformato la moda in una forma d’arte accessibile, facendoci innamorare di Manolo Blahnik, Fendi e decine di marchi allora poco noti.
Ma non era solo moda. Attraverso le sue protagoniste, lo show affrontava temi come la sessualità, l’indipendenza e il femminismo rompendo tabù e ridefinendo il concetto stesso di empowerment. La moda, spesso criticata per essere uno strumento di oppressione, è diventata qui una bandiera di libertà.
Il connubio tra moda e femminismo ha tuttavia generato dibattiti. Per alcuni critici, la serie enfatizzava troppo il consumismo, quasi riducendo le donne al loro guardaroba. Ma lo show ha risposto con forza a queste critiche, dimostrando che la moda può essere anche uno strumento di resistenza e di costruzione identitaria. Non si trattava di spendere per apparire, ma di scegliere cosa rappresentasse davvero chi indossa quei capi.
La serie ha letteralmente dettato tendenze, influenzando il modo in cui milioni di persone si approcciavano alla moda e allo shopping. Gli anni 2000 non sarebbero stati gli stessi senza il fenomeno di Sex and the City. La celebre baguette di Fendi, per esempio, è diventata un un oggetto del desiderio per chiunque volesse sentirsi un po’ Carrie Bradshaw, al grido di “It’s not a Bag, it’s a Baguette!”.
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