Ti raccontiamo la storia dei collant, dalla loro nascita negli anni ’60 all’evoluzione nella moda odierna, e ti diciamo cosa suggerisce il galateo riguardo al loro utilizzo nelle cerimonie formali!
Prima di addentrarci su cos dice il galateo dei noi collant, cerchiamo di capire un po’ di storia. Nascono negli anni ’50 grazie all’invenzione del nylon, una fibra sintetica che ha cambiato per sempre il modo di vestire le gambe. Prima di allora, le donne indossavano calze con reggicalze, spesso scomode e poco pratiche. Il cambiamento epocale avvenne quando Allan Gant Sr. creò il primo collant moderno nel 1959, unendo calze e mutandine in un unico capo. Ma il vero boom arrivò negli anni ’60, quando la minigonna entrò prepotentemente nella moda, rendendo indispensabile un accessorio che permettesse di scoprire le gambe con eleganza e praticità.
Nel corso dei decenni, i collant hanno subito un’infinità di trasformazioni, adattandosi ai cambiamenti della moda e delle esigenze quotidiane. Da semplici capi funzionali sono diventati veri e propri elementi di stile declinati in più varianti… velati, coprenti, colorati, ricamati, con fantasie particolari o minimaliste. Eppure, nonostante la loro diffusione, rimane ancora oggi un grande interrogativo: quando indossarli e quando invece evitarli?
Il galateo delle cerimonie e il dilemma delle calze
Prendiamo il caso di un matrimonio. Partecipare a una cerimonia significa curare ogni dettaglio dell’outfit, e i collant non fanno eccezione. Secondo le regole dell’eleganza, la gamba nuda potrebbe risultare poco appropriata in occasioni formali, soprattutto se si tratta di matrimoni, eventi in chiesa o ricevimenti serali. Il galateo suggerisce di optare per collant velati, preferibilmente in tonalità bianche o nude, per un effetto naturale. In inverno, una variante nera sottile può essere una scelta raffinata, mentre d’estate si consiglia di scegliere modelli impalpabili e quasi invisibili. Questo vale sia se sei la sposa sia se sei un’invitata!

La moda, tuttavia, negli ultimi anni si è mostrata più flessibile. Alcuni stilisti suggeriscono di abbandonare il concetto di obbligo e lasciare più spazio alle preferenze personali. Se le gambe sono ben curate e l’outfit lo permette, si può anche optare per la gamba nuda, specialmente nei mesi più caldi come le cerimonie in agosto.
Ma che dire della vita di tutti i giorni? Al di fuori delle cerimonie, i collant diventano perfetti per l’ufficio e in altri ambienti formali. Il tubino nero o il tailleur guadagnano in eleganza con un collant sottile, che slancia la figura e conferisce un’aria professionale. Se il contesto è più rilassato, si possono sperimentare modelli colorati o con dettagli a fantasia, sempre con attenzione a non eccedere.

Ma forse l’argomento più discusso di sempre quando si parla di calze è: il collant color carne è un must o un passo falso? Fino a qualche anno fa era visto come un capo un po’ antiquato – insomma le calze della nonna – ma la moda ha saputo riabilitarlo. Il segreto è scegliere la tonalità giusta, evitando effetti lucidi o sfumature troppo scure rispetto alla pelle.

Il modello ideale è quasi impercettibile, capace di uniformare il colore della gamba senza risultare evidente. E, soprattutto, mai abbinarlo a look sportivi o casual… il rischio di creare un contrasto poco armonioso è dietro l’angolo.
Alla fine, dunque, il galateo può offrire linee guida, ma le tendenze moderne permettono di giocare con le regole per adattarle alla propria personalità e al contesto. Che si tratti di un evento formale o di un’uscita quotidiana, la scelta migliore è sempre quella che fa sentire a proprio agio!