Joan Thiele riporta a galla le sopracciglia alla Frida e ha fatto bene: le ali di gabbiano hanno decisamente stancato - sfilate.it
Frida è ancora viva nel cuore e immaginario sociale di molte ragazze, compresa l’immensa Joan Thiele: la conferma arriva, le ali di gabbiano stancano e non convincono più.
In un mondo di ali di gabbiano siate Firda Khalo, ci sentiamo di consigliarvi e anche se Joan Thiele difficilmente leggerà le nostre parole, siamo sicuri che ne andrebbe fiera: lei, l’eco fresco di una nuova luce giovanile musicale ci ha letteralmente rapito sul palco di Sanremo, confermandoci tra l’altro che di ragazzi buoni, veri, artisti e che vogliano nutrirsi di musica, ce ne sono ancora parecchi. Sin dalla sua prima discesa delle scale dell’Ariston abbiamo potuto assaporare tutto il gusto della novità stilistica che affianca la nuova generazione, pur appartenendo lei agli squisiti anni 90.
Sonorità rock e texane, con ricami blues, pop, sporcature elettriche che ben ci fanno comprendere il suo passato: figlia di napoletana e svizzero trapiantato in Canada, sin da piccola si sposta tra la Colombia, l’Inghilterra, i Caraibi e ovviamente l’Italia, specialmente nella sua Desenzano Del Garda. Una vocalità ovattata ma chiarissima, una percezione musicale come avesse già trent’anni di carriera alle spalle e tutta la fame di chi della musica vuole farne trama, vissuto, vita vera e propria.
E tra l’altro ha già una struttura stilistica non indifferente, distanziandosi completamente da altre sue coetanee che abbiamo avuto il piacere di ascoltare nella kermesse sanremiana. Lunghissime trecce fitte portate alte, vigorosità di mini dress di alito chanelliano, forme geometriche composte che però non uccidono la sua femminilità. Ma sono soprattutto le sue sopracciglia a lasciare il segno, in un mare di gabbiani che possiamo ammetterlo, hanno decisamente stancato.
Dobbiamo ringraziarla Joan Thiele in realtà, non solo perché ha insegnato alle generazioni più nuove cosa significhi vestirsi con stile senza tradire il fare chic, ma anche e soprattutto per aver portato niente poco di meno che sul palco dell’Ariston tutta. la bellezza della diversità: in un mondo di ali di gabbiano, stili a volte troppo street, make up forti e coprenti dei propri connotati, lei sceglie il semplice ben strutturato, che funziona su diversi look. Ma sono soprattutto le sue sopracciglia ad aver conquistato, così come aver fatto molto discutere.
La generazione a cui appartiene è figlia indotta degli anni 80, che se da una parte abbatte i criteri del voler essere contenuti, dall’altra purtroppo ha subìto tutta la ricerca maniacale della perfezione corporea, dal dito del piede all’ultimo capello in testa. E non solo Joan di questo ‘se n’è altamente fregata‘, ma ci ha regalato ciò che da qualche anno sembra essere il vestito migliore da indossare: la nonchalance della libertà. Ecco quindi che le sue sopracciglia diventano più un simbolo della ribellione femminile, di quei volti un po’ più duri e che forse qualche rivista di moda ancora critica perché ‘non dolce‘, ‘non femminile‘.
Ma cosa è questa benedetta femminilità se non l’esprimere tutta la capacità propria di essere donna? Joan Thiele ci sembra tutto fuorché non femminile, anzi, ci conferma il suo meritato lavoro di stile che si sposa alla perfezione con il suo bel canto, che poi questo interessa principalmente al suo e al pubblico in generale. La forma delle sua sopracciglia è ampia, riempie molto bene la parte al di sopra della fronte pronunciata e la sua curvatura naturale verso l’alto è ben delineata da questa ‘unione‘ centrale fridiana.
La Khalo è passata alla storia per il suo ‘monosopracciglio‘ che se è stato fonte di disagio, bullismo e isolamento per molte adolescenti dell’epoca, adesso non deve essere più motivo di distacco o di cambiamento. Joan tra l’altro si vede chiaramente, non è esente dalla skincare o dalla cura delle strutture facciali, semplicemente ha deciso di accettare ciò che Madre Natura le ha dato, a pressione sfiziosa di altri elementi che la rendono stupenda, come quelle labbra rimpolpate e voluminosissime, questi occhi grandi e leggermente insù agli angoli.
Un po’ come Bianca Balti con il suo Sanremo ha deciso di rivoluzionare il concetto di ‘donna malata/modella sofferente‘, Joan ci insegna ad accettarci e a trovare in ciò che gli altri definiscono difetti, ottimi punti di forza. Il sopracciglio spesso e voluminoso ad oggi riprende uno sguardo sostenuto, lo riempie e non lo costringe più. E come direbbe in inglese qualcuno, ‘More hair, less fear‘!
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