Dsquared2 e la sfilata che ha acceso il web: tra TikTok in delirio e tra chi la definisce “Ultracafonal”, ecco perché questo show non è passato inosservato.
Certe sfilate lasciano il segno, e quella di Dsquared2 ha fatto molto più di questo. Ha spaccato internet, acceso dibattiti, fatto sgranare occhi e scorrere dita sui social più velocemente del solito. Il motivo? Dagospia l’ha bollata come “Ultracafonal”, un termine che da solo vale più di mille recensioni. Ma cosa vuol dire davvero? Troppo esagerata? Trash? Forse. Ma anche troppo iconica per essere ignorata. Per festeggiare i 30 anni del brand, Dean e Dan Caten non hanno certo scelto la strada della sobrietà. Anzi, hanno spinto sull’acceleratore dello spettacolo, mescolando lusso, ironia e un tocco di nostalgia anni 2000.
Il risultato? Un evento che ha mandato in tilt il web, tra chi l’ha adorato e chi… beh, ha avuto bisogno di qualche minuto per riprendersi. Se ne parla ovunque, ma è su TikTok che la sfilata è esplosa come un fuoco d’artificio. Video, commenti, meme: la passerella di Dsquared2 è diventata un vero e proprio fenomeno virale. Alcuni hanno gridato al genio, altri all’eccesso, ma tutti – e dico tutti – ne hanno parlato. Il mix di estetica Y2K, riferimenti alla cultura pop e un pizzico di “ma davvero?” ha colpito nel segno. D’altronde, se l’idea era creare un evento memorabile, possiamo dire missione compiuta.
Moda, trash e genio, il colpo di Dsquared2 è riuscito?
Se questa sfilata aveva l’obiettivo di farsi ricordare, possiamo dire che ha fatto centro. E quando in passerella spunta Naomi Campbell, l’attenzione si catalizza in un millisecondo. A 54 anni, l’iconica Venere Nera ha dimostrato, ancora una volta, che certe leggende non invecchiano, si perfezionano. Con un body in pelle strizzatissimo, stivali altissimi e lo sguardo di chi sa esattamente di essere una diva senza tempo, ha attraversato la passerella con la solita, disarmante sicurezza. E quel volume XXL nei capelli? Un tocco rock perfetto per lo spirito della serata. Se l’idea era celebrare i 30 anni del brand con una sfilata che sembrasse più un party scatenato che un evento di moda tradizionale, Naomi ha incarnato alla perfezione questa filosofia.

Ma attenzione, perché le sorprese non sono finite lì. Chi ha avuto la brillante idea di trasformare Brigitte Nielsen in una poliziotta? Probabilmente qualcuno che capisce benissimo il concetto di show. L’attrice danese, alta, biondissima e con la solita carica da pantera, si è presentata in uniforme, ha fatto il suo ingresso trionfale e, per chiudere in bellezza, ha persino “arrestato” Dean e Dan Caten, portandoli via con tanto di manette. Più che una sfilata, un film d’azione in diretta. Il pubblico? In delirio. L’effetto? Memorabile.

Tra il pubblico, occhi puntati su Chiara Ferragni. Il suo ritorno alla Milano Fashion Week non è certo passato inosservato, anche se l’accoglienza è stata un filo glaciale. Il suo posto in prima fila sembrava quasi simbolico, come se fosse lì per dovere più che per entusiasmo collettivo. La scena più surreale? Sembrerebbe che Annalisa sia stata l’unica a rivolgerle la parola, e pure con una certa timidezza. Un clima ben diverso da qualche anno fa, quando Ferragni era la regina incontrastata delle sfilate. Ma il mondo della moda è spietato e, si sa, il vento cambia in fretta.

Ma chi altro era presente? C’era Tony Effe, c’era Tedua, c’era quel mix di rap e pop che negli ultimi anni ha ridefinito il concetto stesso di mainstream in Italia. E in fondo, se Dsquared2 voleva celebrare la sua storia fatta di provocazione e anticonformismo, chi meglio di loro per incarnare lo spirito della serata? A fare da sfondo a tutta questa follia c’era una scenografia da club newyorkese, con cowboy metropolitani, star del red carpet e party girls dal DNA profondamente Dsquared2.
Forse qualcuno si aspettava un classico show di moda, ma chi conosce Dean e Dan Caten sapeva benissimo che non sarebbe andata così. Perché alla fine, cosa sarebbe Dsquared2 senza un po’ di esagerazione ben calibrata?