Vi siete mai chiesti come fosse il mondo della moda prima che arrivassero Instagram e TikTok? Se c’è una donna che ha avuto il potere di influenzare le masse anche senza avere uno smartphone in mano, quella è proprio lei.
Nata il 28 luglio 1929 a Southampton, New York, come Jacqueline Lee Bouvier, era figlia di John Vernou Bouvier III e Janet Lee Bouvier. Parliamo proprio di Jackie Kennedy che nel 1951, si laureò in letteratura francese presso la George Washington University e iniziò a lavorare come fotografa per il Washington Times-Herald. Nel 1953, sposò il senatore John F. Kennedy, diventando la First Lady degli Stati Uniti dal 1961 al 1963.
Come First Lady negli anni ’60, Jackie non solo ha definito l’eleganza, ma ha anche trasformato ogni sua apparizione in un evento mediatico. Collaborando con il designer Oleg Cassini, ha creato un guardaroba che includeva tailleur con gonne al ginocchio, giacche con maniche a tre quarti e abiti A-line senza maniche, tutti caratterizzati da linee pulite e colori sobri. Il suo look, soprannominato “Jackie”, è diventato un punto di riferimento per milioni di donne, influenzando la moda dell’epoca e delle generazioni successive.
Come Jackie ha rivoluzionato la moda alla Casa Bianca
Iniziamo prima di tutto dal contesto storico. Gli anni ’60 sono spesso ricordati come un periodo di cambiamento radicale, sia socialmente che culturalmente. In un’epoca in cui l’immagine pubblica acquisiva sempre più importanza, l’eleganza femminile divenne un simbolo di status e raffinatezza. La Casa Bianca non faceva eccezione ed il ruolo della First Lady non era solo politico, ma anche culturale. In questo contesto, Jackie Kennedy emerse come una figura che ridefinì gli standard di stile e grazia. Rispetto alle sue predecessore, portò un’aria di freschezza e modernità. Mentre le First Ladies precedenti tendevano a mantenere un profilo più basso, Jackie utilizzò la moda come mezzo per esprimere personalità e visione.

Ma parliamo del suo stile. Per esempio, quel famoso tailleur rosa Chanel che Jackie indossò il 22 novembre 1963, giorno dell’assassinio del marito. Non è un abito qualsiasi, è l’abito, quello che il mondo ha visto per l’ultima volta su di lei prima che la tragedia colpisse. Quel tailleur rosa, con la sua linea perfetta, è diventato il simbolo di una doppia realtà: eleganza da una parte, e il dolore di un momento storico che nessuno avrebbe mai dimenticato dall’altra.

Poi, ci sono gli occhiali da sole oversize, che oggi sembrano una cosa del tutto normale, ma nel suo tempo erano una vera e propria rivoluzione. Jackie li ha indossati con una naturalezza che ha fatto di questo accessorio qualcosa di più che una protezione dal sole. Era un simbolo di sofisticazione, e ancora oggi, gli occhiali grandi sono una tendenza che non passa mai di moda.

Poi ci sono i cappellini pillbox, una vera chicca del suo guardaroba. Nati grazie a Halston, un designer che ha contribuito a definirne lo stile, questi cappellini sono diventati il suo marchio di fabbrica. Perché? Perché Jackie riusciva a far sembrare naturale un accessorio che, per molte altre, sarebbe stato considerato un po’ troppo “eccentrico”.
E parliamo di quei tubini minimal e dei completi bon ton, che hanno definito il “look Jackie”. Questo è stato probabilmente uno dei tratti più distintivi del suo stile… semplicità, ma con un’eleganza che non ha mai bisogno di gridare. I suoi tubini, con tagli puliti e colori sobri, sono diventati il punto di riferimento per un’intera generazione di donne che cercavano di emulare la sua grazia senza troppi fronzoli. Non era necessario indossare qualcosa di troppo elaborato per sembrare raffinate. Jackie ha mostrato che la vera eleganza sta nell’essenzialità.

E poi, come dimenticare i guanti lunghi? Aggiungevano quel tocco di fascino “regale”, come se Jackie fosse una vera e propria regina d’America, ma senza mai perdere il contatto con la realtà. Il suo stile era sofisticato, ma non irraggiungibile. Questi guanti lunghi, indossati con una nonchalance che solo lei sapeva avere, davano quel tocco finale che trasformava un abito in un vero e proprio spettacolo.
Infine, la borsa Trim di Hermès, che oggi porta il suo nome. È incredibile come un semplice accessorio, che a prima vista potrebbe sembrare solo pratico, sia diventato sinonimo di eleganza grazie a Jackie. Questo modello di borsa, che oggi è un pezzo iconico, rappresentava la sua capacità di scegliere accessori che non solo erano belli, ma anche funzionali. La borsa Trim è diventata così leggendaria che, con il tempo, è stata ribattezzata “Jackie Bag”.

Anche dopo la fine del suo ruolo di First Lady, il suo stile continuò a evolversi. Durante l’epoca Onassis, adottò un look più boho-chic, introducendo elementi più rilassati ma sempre sofisticati nel suo guardaroba. Gli anni ’70 videro una trasformazione del suo stile con meno rigore, più casualità, ma con la consueta eleganza. Il suo ruolo come editrice le permise di influenzare la moda dall’interno, dimostrando che la sua influenza non era legata a un titolo, ma alla sua visione unica.
Oggi, l’eredità di Jackie Kennedy è evidente in molti aspetti della moda contemporanea. Stilisti e brand come Chanel, Dior e Ralph Lauren continuano a trarre ispirazione dal suo stile senza tempo. Celebrità moderne, da Amal Clooney a Melania Trump, hanno ripreso il suo look, dimostrando l’eterna attualità delle sue scelte stilistiche. Il revival dello stile bon ton è una testimonianza del suo impatto duraturo, confermando che la sua influenza sulla moda è tutt’altro che svanita.
Ma cosa rende Jackie la prima vera influencer? Forse è la sua capacità di cambiare il modo in cui le donne vedevano la moda, imponendo tendenze globali molto prima dell’era digitale. Il suo stile, ancora oggi, è sinonimo di eleganza e raffinatezza, dimostrando che l’influenza autentica non ha bisogno di follower o like per essere riconosciuta.