L’ultima collezione Versace è stata un regalo meraviglioso che non possiamo dimenticare: ma le gonne color acido in particolare saranno indossate per molto, molto tempo!
Dopo qualche settimana circa la presentazione dell’ultima collezione Versace P/E 2025, è arrivata la conferma, Donatella ha ceduto tutto alla concorrenza, ma non una qualunque: per una cifra stratosferica mai vista sinora, Versace è a tutti gli effetti un marchio di Miuccia Prada. E diciamocelo, c’era un po’ da aspettarselo anche perché le voci tra i corridoi del mondo fashion giravano già da un po’, Donatella e Miuccia sono sicuramente due volti di riferimento nel campo mondiale della moda e siamo sicuri che Prada saprà fare grandi, anzi grandissime cose con il nome di Gianni.
Ovviamente Versace non ha mai smesso di lavorare, anzi, l’ultima collezione dedicata alla Primavera/Estate 2025 ci ha fornito tantissimi elementi su cui riflettere, in particolare sull’utilizzo del colore. Se tante altre collezioni hanno puntato tutto sulla tendenza nuances calde, profonde e senza ghiaccio, quella a marchio medusa è la contro-tendenza per eccellenza. Colori caldi sì, ma anche molto freddi e specificatamente nell’accezione acida.
Scendendo ancor di più nel dettaglio, quest’anno le gonne Versace color acido sono tutte squisite, quasi prelibate stilisticamente parlando e le silhouette sono molto meno strutturare rispetto a due soli anni fa. Anzi, troviamo una morbidezza resa possibile tramite uso di materiale e texture da far innamorare al primo sguardo. Ma qual è stato il senso di questa scelta per la maison e perché proprio l’acido è pronto a rivendicare il proprio diritto di essere alla moda?
Gonne Versace color acido, quando non esiste solo la nuance calda: morbidezza e savoir-faire in primo piano
C’era già stata effettivamente la voglia da parte di Versace di riformulare un po’ la propria idea di stile e portamento, negli anni il processo è stato ‘lento‘ se così si possa definire, ma è con quest’ultima collezione che ne abbiamo prova: il marchio medusa rimane fedele all’immagine di Gianni e Prada saprà sicuramente proseguire la sua scia. E nell’immediato, non appena la collezione ha iniziato a prendere forma in passerella si è notata questa voglia di puntare non solo su colori caldi, ma anche freddi e inaciditi.

Pertanto bentornati ai marroni caramello, cioccolato, mattone e ai gialli ocra, ma benvenuti siano anche i viola chiari, i verdi e i gialli acido, un po’ limone un po’ alga un po’ burro, insomma, stilisticamente parlando: preziosità esagerate. Le gonne in particolare di questa primavera/estate hanno forse subìto il fascino semi retrò del design fermo al ginocchio, tuttavia abbandonando un po’ lo skinny per abbracciare invece tanta morbidezza, data dalla seta e dal lino con ogni probabilità.

Gli orli sono quasi ‘trascurati‘, troviamo moltissime linee abbassate sulla vita e sul dopo vita, riprendendo un po’ quel concetto di contro-tendenza. Se altri marchi di lusso hanno scelto la femminilità della vita alta sostenuta fasciata, Versace invece i fianchi vuole mostrarli e li rende protagonisti indiscussi di quasi tutti i look, persino maschili. Ogni gonna quindi sembra quasi volersi abbassare toccando terra, rimanendo però ben fissata al corpo e rendendolo leggiadro. Le stampe semi boho non mancano e questo ci conferma il ritorno al floreale e a quelle prettamente estive, ovviamente in contrapposizione alle nuances acide sopracitate.

L’uso poi del lucido satinato è molto elegante, specialmente perché vi è lo sposalizio meticoloso con le texture a stampa. Si sa, il satin è difficile da lavorare con motivi geometrici o al contrario curvi perché risulta già impegnativo, ma basta guardare le foto che vi mostriamo: Versace riesce a esaltare tutta la preziosità del materiale e al contempo concedere allo sguardo un effetto visivo ancor più leggero quasi della seta. Rimangono i drappeggi, quei favolosi drappeggi alla Gianni, ma anche le squadrature dei mosaici e degli appliques tridimensionali che non guastano.

Insomma, se l’era Versace si è chiusa con questa collezione, siamo davanti alla fine di un capitolo che non ha fatto il botto, anzi, non è sicuramente LA COLLEZIONE per eccellenza. Ma è in fondo un ennesimo filo rosso che Prada, raccogliendone l’eredità, saprà certamente proseguire. Che il colore acido ben presto possa essere sulle passerelle di tanti altri?