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La vita di Giorgio Armani tra moda e mito di re Giorgio

Probabilmente il più grande stilista italiano vivente, Giorgio Armani nasce a Piacenza nel 1934.

Inizia a farsi un nome nel mondo della moda a metà degli Anni Sessanta, prima alle dipendenze di Nino Cerruti, poi come primo autore di Sicons, marchio di abbigliamento in pelle.

Proprio il successo di tale brand lo spinge a mettersi in proprio: nel 1975 nasce così la Armani Spa.

Fin da subito, Armani si pone come un faro dello stile per uomo e per donna a livello mondiale.

Da lui nascono capolavori come la Collezione Monda Donna Anni Ottanta, perfetta interprete del periodo con vestiti androgeni e tessuti morbidi e cascanti, e le varie Collezioni Uomo, quasi tutte articolate sulla triade pantaloni – camicia- soprabito.

Negli ultimi anni, dalle sue sartorie sono usciti vestiti che, seppur ispirati agli Anni Ruggenti del primo Novecento sono perfettamente adatti agli uomini ed alle donne del Duemila, in ossequio al motto “Lo stile non ha tempo”.

Desideroso di sfide e novità, Armani si misura anche con creazioni assolutamente non convenzionali.

A lui infatti il compito di realizzare i costumi di scena di diverse pellicole, da American Gigolò a Il Cavaliere oscuro passando per gli Intoccabili, e di alcune squadre di calcio: Inter, Chelsea, la nazionale inglese, oltre ad una collezione di maglie ispirate Andriy Shevchenko, ex numero 7 del Milan. Sempre in nome di questa voglia di cambiamento e di ricerca, lo stilista crea linee esclusive di occhiali, gli Emporio Armani occhiali, e diversi profumi, tutti di grande successo commerciale.

Con un patrimonio stimato in 8,5 miliardi di dollari, Giorgio Armani è anche uomo d’impegno morale e civile: tra le sue campagne, l’appoggio al movimento Internet for Peace, pensato per esaltare il ruolo della Rete come risolutore di conflitti.